martedì 13 ottobre 2015

Il coniglio. Leggende e verità su un animale sempre più presente nelle nostre case








Il coniglio: un animale difficile?

Ho deciso di iniziare proprio con il presentare il coniglio quale animale difficile. Si tratta, ovviamente, di una provocazione, ma serve per demolire, sin dalle prime battute, il mito creato dal Tippete di Disney del coniglio batuffolo-giocattolo adatto ai bambini.

Ebbene chi è pratico di questi animali, chi condivide la propria casa con loro sa benissimo che il coniglio tutto è meno che docile e pronto a farsi manipolare, come farebbe piuttosto un cane - seppur con molto meno entusiasmo - anche un gatto. I conigli, infatti, un pò per la loro natura di prede, un pò per il fatto che hanno un carattere spesso testardo, amano coccole e attenzioni, ma bisogna anche saperle fare e dosare.

Di sicuro non sono animali da gabbia, come per decenni si è affermato, ma vivono bene liberi, si abituano alla lettiera e, se sterilizzati, possono stare insieme in gruppo o anche in coppia, come spesso in natura accade. Il coniglio è, infatti, un animale sociale, che ama stare in gruppo e questo ben lo sa chi ha la fortuna di averne uno o più in casa.

Ma, potrebbe sembrare strano a dirsi, i conigli amano anche stare a contatto con animali di altre specie. I miei diversi conigli, passati nel corso degli anni in casa, hanno sempre mostrato una
buonissima capacità di convivenza con i gatti, minore con i cani, anche se la foto a sinistra mi smentisce (diciamo, tuttavia, ad onor del vero che i miei cani provengono da canili lager e
maltrattamenti, hanno nel sangue incroci di Jack Russel e cani da caccia, quindi non sono degli ottimi tester!). 

Spesso, anzi, essendo il mio Romolo un coniglio gigante, recuperato in strada da un'associazione  di volontariato capitolina, faccio fatica a riconoscerlo immediatamente, quando arrivo a casa, perché si mimetizza perfettamente con i gatti...

Dunque, la prima cosa che volevo precisare è proprio questa: non bisogna scambiare il coniglio per un peluche e non si può pensare che sia un animale adatto ai bambini, se non si ha la pazienza di aiutare bambino e pet nella costruzione di una relazione funzionale, capace di rispettare le esigenze di entrambi. Impossibile? Assolutamente no, ma tutto ciò richiede tempo e bisogna rifletterci a lungo prima di prendere un coniglietto quale fantastico regalo di Natale, per scoprire poi il giorno dopo l'Epifania che non si può più tenere....o ricordarci in estate che questi animali soffrono il caldo, non possono fare lunghi viaggi in macchina a 30 °C eccetera eccetera eccetera...


Le malattie più comuni

Come i cani ed i gatti, anche i conigli soffrono di alcune malattie. certe più note, altre meno, ma non per questo non altrettanto insidiose delle prima. E' fondamentale, pertanto, come prima cosa, rivolgersi a veterinari esperti in animali esotici, quando si decide di prendere questa tipologia di pet, perché ormai la medicina veterinaria anche è suddivisa in branche e specializzazioni ed è bene, quindi, avere un esperto di fiducia, che conosca a fondo i conigli e le loro patologie.

Innanzitutto i conigli, se non vengono alimentati in maniera corretta, possono andare incontro a blocchi intestinali, che sono spesso causa di morte in questi animali. La somministrazione di alimenti sbagliati o freddi, la scarsa assunzione di fieno, la difficoltà di masticazione sono tutte cause inducenti l'insorgenza del blocco. Il coniglio, allora, smette di alimentarsi, si immobilizza, non spallina più e, se non si è bravi a riconoscere la sintomatologia velocemente e a correre dal veterinario, spesso il nostro piccolo amico non ce la fa a sopravvivere. Ecco perché sapere cosa deve mangiare un coniglio e cosa no è la prima cosa da sapere nel momento in cui se ne adotta uno.

La Mixomatosi è una delle malattie più frequenti del coniglio, ecco perché va vaccinato. Si pensa, infatti, che sia una patologia esclusiva degli allevamenti, ma non è affatto così. Viene trasmessa da un poxvirus, che contagia l'animale servendosi di vettori, quali pulci, zanzare, pidocchi o anche altri conigli infetti. In genere questa patologia ha un'incubazione che spazia dai 2 ai 15 giorni. I sintomi, con i quali si manifesta, sono: presenza di noduli su tutto il corpo (che corrispondono ai punti in cui il virus penetra e si replica) inizialmente, per poi aumento di volume linfonodale. Con il progredire della malattia, il virus entra in circolo e lesiona milza e fegato, fino a condurre a morte l'animale, se non si interviene in tempo farmacologicamente. Maggiori approfondimenti li trovate qui, ma potete sempre rivolgervi al vostro veterinario di fiducia che saprà darvi tutte le informazioni necessarie.

La Malattia Emorragica Virale (MEV) è sostenuta, invece, da un calcivirus. Si tratta di un'affezione molto contagiosa, che causa, pertanto, un elevato numero di decessi. Il contagio si ha per via orale o per contatto diretto con materiale infetto (fieno, cibo, abiti, aria); attraverso queste vie il virus entra nell'organismo del coniglio e inizia a replicarsi, sopratutto a livello del fegato, distruggendolo in breve tempo.Così l'animale muore improvvisamente e spesso non ci accorgiamo di alcun sintomo, se non quando troviamo senza vita il nostro piccolo amico. Non esiste cura per la MEV; se volete saperne di più potete consultare questo manuale.

Alla base di qualsiasi cura e benessere del proprio animale rimane, senza alcun dubbio, la prevenzione. portare subito il coniglietto appena preso dal veterinario e poi periodicamente farlo vaccinare e visitare deve essere un impegno imprescindibile per chiunque decida di avere questo nuovo amico vicino a sé.

Ricordate, inoltre, sempre che il coniglio è una preda e, proprio per questo motivo, è bravissimo a camuffare il suo dolore, che lo rende debole e facilmente attaccabile. Bisogna, pertanto, imparare a conoscere il suo linguaggio, il suo modo di porre le orecchie, il suo sdraiarsi o meno, proprio per comprendere cosa sta vivendo in quel momento. Inoltre, tenete a mente anche che il coniglio - sempre in quanto prenda - riconosce i "predatori" e, se lo toccate dopo aver mangiato carne, sente il vostro odore e diventa più timoroso. Questi animali vivono di suoni e di odori, pertanto, fate attenzione a capire quale canale comunicativo utilizzare con loro, se siete davvero interessati a creare una relazione.


L'alimentazione

L'alimentazione è, senza dubbio, un altro degli aspetti più delicati della vita del coniglio, che è un erbivoro stretto. Anche qui, infatti, esistono tantissime leggende, che - come tali - vanno sfatate. la più famosa è, senza dubbio, quella per cui il coniglio mangia le carote! Vero si, ma solo in parte.

Il coniglio, infatti, ama le carote come anche la frutta, ma questi alimenti vanno somministrati in piccolissime quantità, perché sono zuccherini e possono fermentare, creando delle difficoltà anche importanti all'animale. Diamo di seguito alcune indicazioni alimentari, che vanno però sempre concordate con il proprio veterinario.

Nella dieta di un coniglio devono essere sempre presenti: cicoria, bieta, indivia belga, finocchio, sedano, carote (in piccole quantità), rucola, spinaci.

Al contrario è bene evitare: lattuga, pomodori, peperoni, broccoli, patate, semi di girasole, frutta secca (si può dare solo saltuariamente, al limite come premio), mais, aglio, cipolle, melanzane, funghi.

Per integrare la dieta del nostro piccolo amico è bene dare ogni giorno del buon fieno e non dimenticarsi mai di lasciargli acqua fresca e pulita, soprattutto in estate quando la temperatura elevata è un nemico da ostare. I pellet possono essere somministrati, ma devono essere un supporto alimentare e non l'unico cibo dato; inoltre, bisogna sempre scegliere quelli di buona qualità, per non creare problemi al nostro piccolo amico.

Da ricordare, infine, che il cibo non va mai dato freddo, ma sempre a temperatura ambiente. Inoltre, ogni coniglio potrebbe presentare dei bisogni a se stanti, dal momento che potrebbe avere delle patologie che non gli rendono idonei alcuni alimenti, per questo - anche rispetto alla dieta - è bene confrontarsi con il proprio veterinario, prima di commettere errori.


Le associazioni che si occupano di conigli 

Quando si decide di prendere con sé un coniglio il mio ovvio e scontato consiglio è quello di adottarlo e mai, in nessun caso comprarlo (non si compra una vita!).

Esistono tantissime associazioni, che si occupano di salvataggio, recupero e adozioni di conigli su tutto il territorio nazionale. Spesso anche qui sul mio blog trovate i loro appelli. Si tratta, a volte, di cuccioli, altre di adulti, altre ancora di animali sequestrati per maltrattamenti. Basta contattarle e vi sapranno aiutare di sicuro, indicandovi anche il coniglio più adatto a voi, in base a carattere, esperienze pregresse, tipologia di casa, presenza di altri animali e molto altro ancora. 

Ve ne riporto alcune:

Amiconiglio onlus
info@amiconiglio.it
tel. 393.9504883  -  393.9116925  -  393.9143758

AAE Conigli
info@aaeonlus.org

La collina dei conigli
info@lacollinadeiconigli.net
http://www.lacollinadeiconigli.net

Conigli&Co
http://www.coniglieco.com
conigli.co@gmail.com


Mondo carota
info@mondocarota.it
http://www.mondocarota.it

Il prato dei conigli
info.ilpratodeiconigli@gmail.com

Queste sono solo alcune indicazioni di massima, utili per chi sta pensando di adottare un piccolo amico come il coniglio, ma si tratta di un universo complesso, tutto da scoprire, che di sicuro non vi deluderà in alcun modo. Ricordate come sempre che l'adozione deve essere un atto consapevole e responsabile, che non ha scadenza, perché - come ogni altro essere vivente, un coniglio ama, soffre, e richiede sommo, infinito rispetto. Pronti a donarglielo? Se siete arrivati fin qui a leggere, sicuramente si!

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