mercoledì 22 ottobre 2014

"Adotta un amico". Giornata delle adozioni promossa per il 25 ottobre a Roma dall'Associazione A.S.T.A.

- Adotta un amico -

L'appuntamento è per sabato prossimo, nel cuore della Capitale, all'interno dello storico mercato di Testaccio. L'occasione è quella di dare finalmente una casetta tutta loro ai nostri amici a quattro zampe, meno fortunati...quelli che nella loro esistenza hanno conosciuto, almeno fino ad ora, solo un pavimento freddo e delle sbarre a fare da contorno alla proprio quotidianità...o, peggio ancora, quelli che una casa e una famiglia, invece, l'avevano, ma l'hanno persa, barattati per una vacanza o per il bisogno di maggior libertà da parte dei loro "padroni"....

Questa giornata si pone, pertanto, l'obiettivo di ricordare a tutti che adottare è un gesto d'amore, un segno di apertura verso il mondo animale, quello che sempre più spesso si ritiene secondario alla dimensione umana, ma non è così. E, se proprio non possiamo adottare, almeno possiamo contribuire a rendere migliori le vite di questi animali nei rifugi e nei canili, donando coperte, cibo o anche medicinali.
Sabato prossimo, dunque, i volontari dell'A.S.T.A., insieme ad altre associazioni, saranno a Roma per aiutarci a rendere la scelta dell'adozione una scelta consapevole e per raccogliere pappe per i nostri piccoli amici a quattro zampe.
- Fiero e Black, salvati dal cassonetto e ora in casa.
A volte nella vita si incontrano anche degli angeli
-


Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell'evento e il nostro grazie a chi si spende in prima persona per trovare casa agli animali, che sono nelle strutture, come William Ciurluini e Susanna Celsi, e a chi rende possibile e patrocina queste iniziative, come Sabrina Alfonsi presidente del I Municipio e Mauro Cioffari capogruppo Sel del I Municipio:

"L’iniziativa, promossa dall’ASTA, con il Patrocinio del Municipio Roma I , intende favorire la “cultura” dell’adozione consapevole di un amico a quattro zampe.

Non è certo una decisione da prendere a cuor leggero, ma, fatte le opportune considerazioni, l’adozione di un cane è di sicuro un gesto d’amore e di civiltà. Tanto più se preso da un canile o da una delle tante associazioni che se ne occupano. Per questo, l’ASTA, ancora una volta, una giornata interamente dedicata all'adozione di cani abbandonati e, senza dimenticare quelli che rimangono nei canili o sulla strada, promuove per l’occasione la raccolta di cibo per i randagi. L’appuntamento è per il prossimo sabato 2
5 ottobre nello storico quartiere romano di Testaccio all'interno del mercato rionale. Anche questo un luogo storico, costruito negli anni Sessanta, cuore della Piazza di Testaccio, trasferito da quasi due anni in una struttura più moderna in via Galvani, tra il Mattatoio e il Monte dei Cocci.
All'evento sono stati invitati Sabrina Alfonsi presidente del I Municipio e Mauro Cioffari capogruppo Sel del I Municipio



La data scelta non è casuale, visto che giunge a ridosso dell’estate, periodo tristemente famoso in ambito animalista per gli abbandoni dei quattro zampe. E anche se nel complesso si può dire che il fenomeno è in calo – diminuiscono gli abbandoni direttamente sulla strada, ma aumentano quelli nei canili - i numeri rimangono allarmanti: dall'11 luglio al 18 settembre il servizio “Io lo segnalo”, attivato dall'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), ha ricevuto 4.858 segnalazioni, circa il 16% in meno rispetto allo scorso anno quando furono 5.767. E nei primi giorni di agosto si è registrata una punta del 30% in meno. Maglia nera, tuttavia, al mese di luglio con 1.705 segnalazioni (erano 900 a luglio 2013). Come pure alla Puglia con 574 segnalazioni di cani vaganti, seguita da Sicilia con 459 segnalazioni, Campania 358, Lazio 297, Toscana 271 e Calabria con 253. In cima alla classifica delle province poco o per nulla esemplari, troviamo Napoli con 109 segnalazioni, Roma con 91, Bari con 87, Grosseto e Frosinone con rispettivamente 79 e 74 segnalazioni, Ancona con 56. 

“E’ importante favorire la consapevolezza di un gesto gravido di conseguenze, sia per l’animale che per l’intera società, quale è l’abbandono di un animale – afferma Susanna Celsi, responsabile del settore adozioni dell’ASTA – e far chiarezza su tutto ciò che comporta l’adozione in termini di impegno e cura, ma nello stesso tempo offrire gli strumenti (informazioni e consigli, cure preventive, conoscenza delle leggi, alberghi, pensioni e così via) perché non sia così complicato vivere con un animale, e si possa quindi educare il proprio cane, portarlo con sé quando si va in vacanza, impedire che diventi un ostacolo nel rapporto con gli altri”. A tale scopo, saranno a disposizione del pubblico, veterinari, educatori e comportamentisti
."

Allora sabato è alle porte...regalare anche una sola scatoletta di cibo per ognuno di noi non è un peso eccessivo - e tutti sappiamo quanto sia difficile arrivare a fine mese di questi tempi, per cui non ci si può permettere spese folli, ma una scatoletta non lo è! - ma, allo stesso tempo, può essere una grande aiuto per le strutture.
Il meteo prevede un inverno rigido, nevicate a bassa quota...non è facile sopravvivere in un canile già in periodi miti, figuriamoci quando il termometro scende in picchiata e, oltre alla propria pelliccia, non si può contare su altro per scaldarsi...che almeno il cibo non manchi, beh è un ottimo auspicio...

giovedì 25 settembre 2014

TAPPOggio, dona un tappo al canile di Monterotondo



E' partita una simpatica ed utile iniziativa presso il canile di Monterotondo a Roma: TAPPOggio!

Si tratta di una campagna, alla quale possono partecipare tutti. Infatti, basta mettere da parte i tappi delle bottiglie di plastica, portarli ai centri di raccolta - di seguito indicati - e, poi, saranno gli stessi volontari del canile ad utilizzarli per trasformarli in fondi.

Un'iniziativa lodevole, che unisce il rispetto per l'ambiente alla cura dei piccoli amici a quattro zampe. Ecco, perché, mi è sembrato importante non lasciarla passare sottovoce in rete, ma darle - per quanto possibile - risalto e condivisione.

Quindi, chiunque volesse attivarsi per dare una mano, può recarsi presso i seguenti punti di raccolta, divisi per territorio:

Roma:
- Universo Vegano - Piazza del Paradiso (zona Campo De Fiori)
- Mercato Conca D'Oro (ogni sabato e domenica, dalle 9 alle 20)
- Pulcinella & Rugantino. Pasticceria caffetteria - Via della Villa di Lucina 80 (zona S. Paolo)
- Animalisti Italiani Onlus - Via Tommaso Inghirami, 82 (zona Colli Albani)
- dentro il GRA (zone Prenestina, Casilina, Tiburtina, Centocelle e limitrofe): contattare Rosanna Siragusa (https://www.facebook.com/rosanna.siragusa) su facebook
- Ambulatorio Veterinario Torre Maura - Via Casilina, 1068/b - Dott. G. Zillino
- per zone Santa Lucia e Roma Talenti: contattare Marina Imperiali (https://www.facebook.com/marina.imperiali)

A Monterotondo:
- per raccolta a domicilio contattare Mariella Pasciucco: 347 0842995, verrà lei
- punto di raccolta fisso: Biblioteca Comunale - Piazza Don Giovanni Minzoni 

A Mentana:
- per raccolta a domicilio contattare Manuela Patti No Vivisezione  (https://www.facebook.com/manuela.patticrueltyfree) su facebook

A Guidonia:
- contattare Corinna Percontra (https://www.facebook.com/corinna.percontra) su facebook

A Palombara:
- contattare Paola Bruno (https://www.facebook.com/paola.bruno.96) su facebook

A Sabaudia e Latina:
- contattate Spiros Kavafis (https://www.facebook.com/spiros.kavafissu facebook

Ad Ariccia:
- contattare Elena Frau (https://www.facebook.com/elena.frau.7su facebook

A Nazzano:
- contattare Ciocca Codavispa (https://www.facebook.com/ciocca.codavispasu facebook oppure al chiamare al numero di cellulare 339.3693173 (Claudia)
Le possibilità per dare i tappi sono, perciò, davvero tantissime e dislocate in diversi punti della città di Roma e non solo...allora iniziamo a metterli da parte e partecipiamo, in questo modo, a realizzare piccoli sogni per grandi cuori, chiusi dietro le sbarre di un canile.

lunedì 22 settembre 2014

La Repubblica degli Animali in radio - seconda puntata. Homeless e cani



Il 25 settembre, sempre alle 17:00 e sempre su Radio Roma Capitale, troveremo la seconda puntata del magazine La Repubblica degli Animali

Mentre nella prima puntata si è parlato di Piccioni & Company - I nuovi spazzini di Roma, il tema della prossima trasmissione riguarderà, invece, Homeless e cani. Chi sono i cani che vivono in strada con i clochard, da dove arrivano, ma soprattutto qual'è la loro sorte nel caso in cui un senza dimora accetti di entrare in un centro di accoglienza?

A queste e a molte altre domande potrà rispondere, quale esperto in studio Alessandro Rotondi, operatore della SOS (Sala Operativa Sociale) di Roma Capitale, insieme a Daniela De Vecchis, che fa parte della redazione della Repubblica degli Animali e che, quindi, terrà le fila del discorso, illustrandoci qual'è l'attuale situazione del sistema di accoglienza capitolino.

Come sempre è possibile intervenire in diretta per fare domande o inviare delle mail a redazione@radioromacapitale.it.

Allora, cosa aspettate a dire la vostra?

domenica 14 settembre 2014

Roma, 15 settembre 2014 - Le associazioni animaliste scendono in piazza per Daniza



L'incontro è per domani mattina, lunedì 15 settembre, alle ore 10:30 davanti al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in Via C. Colombo 44 a Roma.

E' qui, infatti, che alcune delle più note associazioni animaliste, tra cui Animalisti Italiani ONLUS,  Irriducibili Toscani, LAV, OIPA, Collettivo Antispecista Latina, Associazione Diritti Animali di Pomezia e GRIDER, si sono date appuntamento per chiedere le dimissioni di Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, accusato di essere responsabile della morte dell'orsa Daniza, insieme alla Provincia di Trento.

Una morte quasi annunciata, una fine dolorosa per una mamma che ha avuto come unica colpa quella di difendere i propri cuccioli, all'interno del suo stesso territorio.

E ora, se non bastasse già il fatto in sé, che rivela - se mai necessario - per l'ennesima volta quanto la tracotanza umana vada, ormai, al di là di ogni limite, ci sono anche i cuccioli stessi in pericolo di vita. Ce la faranno da soli a superare l'inverno? Gli esperti dicono di no, che hanno bisogno di aiuto, ma per ora tutti guardano e nessuno fa nulla...


Le associazioni animaliste non ci stanno ad assistere impotenti ad un ennesimo omicidio e, dunque, chiedono, come prima cosa, la rimozione di coloro che istituzionalmente hanno avuto un ruolo di primo piano in questa vicenda. Apparentemente non sono stati gli esecutori materiali della morte di Daniza, ma di sicuro sono stati loro ad "armare" la siringa dei veterinari...che poi - mi chiedo - ma perché si decide di fare il veterinario, se poi non si riesce neppure ad anestetizzare un animale? Errore, forse voluto? Chissà...questa è una domanda alla quale non facilmente si avrà mai una risposta...

Chi sbaglia paga, recita un antico proverbio. E, siccome, Vox populi, Vox Dei, allora è bene che anche qui qualcuno paghi, si prenda le proprie responsabilità per aver interrotto un esistenza e aver lasciato orfani due cuccioli....Senza dimenticare, che nel frattempo un altro esemplare di orso è stato trovato morto in Abruzzo.

Ricordo che, in tempi non sospetti, avevo qui già segnalato la vergogna di quanto succede in Trentino, dove prima si sono presi i finanziamenti per il ripopolamento degli orsi ed ora questi, invece, si abbattono perchè "pericolosi", tanto che la LAV aveva già fatto una denuncia in merito...ma, allora, quanto dovrà andare ancora avanti questo scempio?

E' ora di dire basta, non si può essere complici di tanta incoerenza. Noi ci saremo, appuntamento, perciò, a domani, in piazza!

La Repubblica degli Animali: il nuovo magazine di informazione su ambiente, animali e uomini


- Foto di Serenella Del Rio -

A partire da giovedì 18 settembre e per 15 settimane di seguito andrà in onda, su Radio Roma Capitale (FM 93,00 MHz) un nuovo programma, dal titolo La Repubblica degli Animali. E' possibile ascoltare lo spot in anteprima seguendo questo link.

L'orario di trasmissione sarà dalle 17:00 alle 17:45 e in studio, insieme allo speacker, Enzo Ferreri, sarà sempre presente anche il Dott. Maurizio Albano, medico veterinario, che, insieme ad un esperto del settore, che, dunque, cambierà ogni giovedì in base alla tematica settimanale, tratterà di volta in volta argomenti diversi, che suscitano interesse e curiosità, a volte anche rabbia tra i cittadini. Animali si o animali no? Animali buoni o animali cattivi? Convivenza possibile tra bipedi e quadrupedi in città o ancora troppo difficile come realtà?

Spesso, infatti, l'opinione pubblica tende a non usare mezze misure rispetto ad alcune tematiche: animalisti o zoofobici. Una sorte di dicotomia insanabile, per la quale forse una soluzione esiste.
Ecco questa trasmissione cerca proprio di scardinare quest'antica frattura tra fronti opposti, per riflettere insieme ai radioascoltatori e ai personaggi del mondo della politica, della cultura su alcune questioni, che stanno a cuore a tutti, passando dalla bioetica alle cure sanitarie, al decoro urbano fino ad arrivar ben oltre...

Per chi volesse intervenire, sarà possibile inviare una mail a redazione@radioromacapitale.it oppure chiamare direttamente in trasmissione e così diventare protagonista del dibattito del giorno, quindi del confronto specifico della singola puntata.

Primo appuntamento, dunque, fissato per il 18 settembre. Tema della puntata sarà un argomento scottante, che va ben al di là della semplice logica dell'animalismo e chiamerà in causa alcuni dei più discussi e scomodi ospiti della nostra capitale: piccioni, gabbiani e pappagalli.

Fin dove arriva qui il danno prodotto dall'uomo e cosa è possibile fare per affrontare il problema? E' realizzabile una convivenza pacifica tra cittadini e queste specie di volatili? Il Comune sta già provvedendo o è ancora là a guardare, mentre Roma sembra essere letteralmente invasa da questi giganti del cielo?

Sono solo alcuni dei quesiti, che, sempre più spesso, animano dibattiti e discussioni tra amici, anche informali, ma che poi non trovano uno spazio altro in cui poter giungere.

Ecco, forse, La Repubblica degli Animali sarà, finalmente, la giusta situazione per non rimanere più in silenzio e per dire la propria. E questo sembra sia solo l'inizio, vedremo nel corso delle puntate cos'altro arriverà ai microfoni di Radio Roma Capitale.

Intanto, è possibile iniziare ad inviare mail per la prossima puntata, quindi iniziano a dire la nostra in merito a piccioni, cornacchie, gabbiani e pappagalli...l'esperto ci risponderà!

Facciamo sentire, perciò, la nostra voce...non restiamo a bisbigliare in un angolo! Non più!


giovedì 11 settembre 2014

Se avete problemi con il vostro cane la Valle dei Cuccioli vi tende...una zampa



Proprio così...se il vostro cane presenta problemi comportamentali, come spesso capita soprattutto se il vostro amico proviene da condizioni di maltrattamento o di stress, la Valle dei Cuccioli vi apre le porte e vi mette a disposizione un educatore cinofilo, che gratuitamente vi seguirà in un percorso di educazione base. Si comincia dal prossimo 15 settembre.

E' questa l'ultima iniziativa proposta, in ordine temporale, dall'Associazione Volontari Canile di Porta Portese (AVCPP), proprio per agevolare l'integrazione in famiglia e, quindi, anche sul territorio, di animali, che potrebbero mostrare comportamenti anomali, fuori dalle righe e, di conseguenza, mal tollerati nell'ambito di un contesto urbano.

Accedere al percorso di educazione cinofila è semplice. Basta mandare una mail all'indirizzo valledeicuccioli@iolibero.org oppure telefonare, per prendere un appuntamento, al numero 06.32111651.

Un'iniziativa davvero ammirevole e di grande utilità, in particolar modo per chi non ha grande esperienza di interazione uomo-cane e non conosce, poi, fino in fondo il dolore quali ferite provoca all'anima dei nostri piccoli amici a quattro zampe. Ferite che il loro manto peloso riesce anche a nascondere, ma che il cuore e la mente non riescono, invece, proprio a cancellare.

Ho raccontato più volte la mia esperienza con due cani presi da un canile, quello di Maddaloni, il famoso canile lager di cui tanto si parla...ecco ancora oggi, a distanza di anni, a volte vedo riaffiorare quel terrore puro, con il quale inizialmente Speed è entrato in casa, solo alla vista di un atto del tutto normale per me - come sbattere una maglietta prima di riporla o far cadere un oggetto per sbaglio -, ma che a lui probabilmente ricorda violenza, dolore, paura, sofferenza...

Un corso insieme a lui appena uscito di certo sarebbe stato un notevole ausilio, come lo sarebbe di sicuro anche con Trilly, arrivata da pochissimo, ma non per questo con meno dolori da portare sulle spalle. Anni di puro amore e di conoscenza reciproca hanno comunque fatto tanto, ma si può sempre migliorare, quindi credo che sarò tra i primi a sfruttare questa mail....

In tutto ciò, poi, mi affiora sempre la stessa domanda, ma credo che sia ormai una sorta di soliloquio, al quale le istituzioni di Roma hanno lasciato chi come me, in forma di associazione, di singolo, di animalista, di proprietario di cane, ma soprattutto di cittadino che paga le tasse (e ben salate!) chiede delle risposte: caro sindaco Marino, ma lei cosa sta facendo per i cani e i gatti di questa città? Apparentemente nulla...anzi sta piuttosto dis-facendo! La Valle dei Cuccioli è a rischio chiusura; senza entrare in sterili polemiche tra chi ha torto e chi ha ragione, chi ha fatto bene e chi male, chi ha gestito i soldi correttamente e chi no...andiamo al sodo: che fine faranno i cani della struttura, se questa chiuderà i suoi battenti?

La deportazione è la soluzione finale? Attenzione, proff. Marino, perché questa via è stata già tentata da qualcun altro prima di lei e alla fine la storia non sembra avergli dato ragione!

martedì 2 settembre 2014

L'Associazione Angeli a 4 zampe, proviamo a conoscerla più da vicino

- Apetta in staffetta. Il logo dell'associazione -

L'Associazione Angeli a 4 zampe è una realtà del volontariato capitolino, che opera senza scopo di lucro e che si pone quale obiettivo il recupero di cani e gatti (ma non mancano casi di qualche coniglio!!!) sottratti alle atrocità quotidiane dei canili lager o a situazione di maltrattamento di vario genere, che portano ad un sequestro dell'animale e al suo successivo affidamento ad un custode giudiziario, in attesa della sentenza definitiva del processo.

Un compito impegnativo, di certo non semplice, che richiede non solo un cuore grande, ma anche una volontà ferma e un coraggio arduo, per poter sostenere ogni giorno sguardi terrorizzati o la visione di lesioni e segni vari, che, troppo spesso, solo un essere umano è in grado di produrre a chi, a suo giudizio, sarebbe inferiore e, quindi, maltrattabile a proprio piacere.

Tutto questo lo sanno sin troppo bene i volontari di Angeli a 4 zampe, che lottano spesso contro il tempo e contro i disagi economici, per poter arrivare in quell'ambulatorio veterinario, che sembra sempre fin troppo lontano e irraggiungibile quando hai con te un cane o un gatto appena recuperato dalla strada, ferito, incidentato, che vomita e non sa perché...perché davvero non capisce cosa altro gli stia capitando in quel momento e probabilmente in cuor suo non fa altro che domandarsi: e ora?
- Isa e Mizzy, insieme a Scilla e Lancillotto,
intervistate dalla TV -

E ora qualcosa cambia e lo fa nel momento stesso in cui il destino di questi nostri piccoli amici si intreccia con quello di chi vede il mondo da una prospettiva ben diversa. Una prospettiva in base alla quale non è il numero delle zampe che hai a fare la differenza, né, tanto meno, la possibilità di disporre di una coda, che sa vibrare sempre più velocemente, quando incontra l'umano giusto, con il quale condividere il proprio destino.

No, quello che contraddistingue, segnando un limite invalicabile, seppur apparentemente invisibile, è solo la capacità di amare, condividere e saper riconoscere un cuore che batte, una strana vibrazione che esce dal corpicino di un micio, un abbaiare festoso e comprendere così che esattamente là sta la vita.

Ma quanta fatica c'è dietro tutto ciò, ce lo chiediamo mai? Spesso, infatti, si fa prima a criticare "quelli che per forza amano gli animali" o "quelli che chiedono sempre soldi", pur di non andare a dare una sbirciatina oltre, perché poi, in alcuni casi, quell'oltre ci fa paura, ci mette a confronto con la nostra coscienza, con la nostra fragilità di dire che non esistono problemi come il randagismo o il maltrattamento, pur di non incontrarli.

E proprio quella fatica la si incontra, invece, negli occhi di quegli stessi volontari, che corrono su e giù per l'Italia, pur di trovare una sistemazione ai nostri piccoli amici, che viaggiano tra pensione e lavoro per andare a trovare i cani in attesa di adozione, che raccolgono fondi, fanno banchetti...che insomma vivono sapendo di essere parte di questo pianeta e non di poterlo solo gestire aridamente.
- Isabella e Lancillotto -


Quel mescolio di stanchezza, intriso allo stesso tempo di fierezza e di orgoglio, che ritrovo ogni volta che c'è un aperitivo o una cena per i "catorcetti" (così chiamano i loro piccolini i volontari di Angeli a 4 zampe) negli occhi di Isabella D'Onofrio e di Mizzy Serangeli, che sono le due referenti di questo splendido gruppo, fatto solo di persone speciali, è una delle poche certezze - che ancora si incontrano nella nostra società - che il bene si può fare e non per apparire, ma perché si crede in qualcosa.

Così, gli incontri, ai quali partecipano rigorosamente sempre anche gli adottati a quattro zampe, insieme ai propri adottanti a due, diventano una sorta di magia, di parentesi di serenità, che forse ripaga anche delle fatiche affrontate, delle offese ricevute o dei torti subiti. E' facile criticare, spesso, ma la voglia di andare avanti in queste persone sembra che non sia alla fine scalfibile davvero.

E le cene diventano così incontri tra amici; chi ti siede vicino non lo hai mai visto, ma in pochi minuti diventa davvero un nuovo amico, che - proprio come te - ha avuto la fortuna di incontrare Isabella e Mizzy, che tradotto nel linguaggio degli angeli significa di aumentare il numero di inquilini della tua casa!  Nuova vita e nuove amicizie e questo lo sa far bene solo chi sa vivere, proprio come i volontari di quest'associazione.

Tanta fatica in cambio di tanto amore...non è poco davvero. In un mondo che pensa solo a quanto poter accumulare, la filosofia del dare, rende davvero speciali ognuna di tali persone. Di sicuro non perfette, a volte magari anche un pò eccessive, ma se così non fosse molti cani e gatti ora non ci sarebbero più.

Se qualcuno ha voglia di conoscerli più da vicino, vi segnalo intanto il sito, che è www.angelia4zampe.it, se volete contattarli mandate una mail a: info@angeli4zampe.it. Ma se, poi, volete proprio parlare con loro, donare cibo o coperte, adottare un cane o un gatto, anche solo a distanza, potete incontrarli il prossimo 12 e 13 settembre alla Festa della birra, organizzata dall'Associazione ViviRustica, che si terrà a Via Dameta 18.

Intanto, un mio grazie personale va proprio a Isabella D'Onofrio e a Mizzy Serangeli, nonché ai vari volontari incontrati in diverse occasioni, perché grazie a loro ho scoperto un'altra faccia del mondo animale, quella in cui l'uomo non è carnefice, ma solo alleato nel voler difendere una dignità a 4 zampe, che non ha nulla da invidiare a quella umana. Potrei ringraziarle anche di aver incrementato la nostra famiglia (anche da parte del mio compagno), con due gatti e un cane, ma immagino che questo lo abbiate capito già!

domenica 24 agosto 2014

Nepal, stop al massacro di animali di Gadhimai


Grazie alla campagna promossa da Animal Equality, il governo indiano ha vietato il trasporto di animali vivi dall'India in Nepal, in occasione della festa in onore della dea hindu Gadhimai, che si terrà nel prossimo mese di novembre.

Si tratta di un successo di primaria importanza, che consentirà di salvare la vita a migliaia di animali. Infatti, in occasione di questa festa, che si celebra ogni 5 anni, torture, crudeltà e ferocia sono le parole d'ordine rispetto al trattamento di esseri indifesi, che vengono sacrificati alla divinità. 

L'ultima volta, nel 2009, si stima che il numero delle vittime si sia aggirato tra i 200.00 e i 500.00 animali, condotti qui da ogni parte del continente asiatico, per morire in cambio di favori e protezione richiesti alla dea Gadhimai per se stessi e per la propria famiglia.

Animal Amnesty, però, vuole tentare di andare oltre. Obiettivo finale dell'associazione è, infatti, quello di bloccare completamente tale rituale sacrificale e per questo ha lanciato una petizione, che è possibile firmare, andando direttamente sul sito: http://fermiamoilsacrificio.org. Sono molti i Paesi che stanno già aderendo alla raccolta di firme, l'Italia è tra questi.

Sullo stesso sito è presente anche un video, che testimonia le crudeltà a cui sono sottoposti gli animali nel corso della festa di Gadhimai. Qui i partecipanti, per lo più sotto effetto di alcol, fanno entrare tori, vacche, capretti, agnelli e altri piccoli e grandi amici a quattro zampe all'interno di recinti, in cui boia forniti di scimitarre li decapitano, uno dopo l'altro, tra grida di terrore e urla di dolore, che fanno da sottofondo al tragico rituale. 

Tutto ciò dovrebbe tranquillizzare la dea,  in cambio di ricchezza e fortuna. 

Chissà come mai nel 2014 continuano ancora rituali così schizofrenici sul pianeta. Morte e dolore in cambio di felicità. Vite stroncate per placare una divinità. Ma perché mai, poi - mi domando - l'uomo è da sempre convinto che gli stessi esseri superiori, che lo hanno creato, generato o che vegliano sul suo destino gli chiedano di versare sangue per farlo vivere felice. Chissà...

E mentre quest'interrogativo rimane senza risposta, intanto, in qualche parte del mondo un altro uomo, in nome di una qualsiasi religione o superstizione (perché poi - ulteriore ironia della sorte - ci si massacra in nome di differenti credi religiosi, ma si è tutti uniti nel sacrificio, basta che sia un animale a farne le spese) o in nome anche di un semplice impulso, chiamato follia,  va avanti con il suo piano e toglie la vita a un animale, solo perché diverso da lui, solo perché meno forte, solo perché...chissà mai perché!

Così si aggiunge un nuovo chissà, che affolla la mia mente e sconvolge il normale ritmo dei pensieri. Un forte senso di impotenza, che non mi aiuta a sentirmi parte integrante del genere umano, ma, anzi, mi spinge a mettere distanze con tale povertà di pietà, quella pietas che da sempre ci consente di riconoscere l'amore nell'altro, non importa quante zampe abbia, se voli alto nei cieli o nuoti nei mari sconfinati...

Un piccolo gesto in questo caso si può fare. Basta una firma per fermare la mano dei carnefici del Nepal e salvare così centinaia di vite. Intanto, un grazie immenso va ad Animal Amnesty, all'impegno promosso in questa causa, ora tocca a noi: non lasciamoli soli.



martedì 12 agosto 2014

I sopravvissuti...con un cuore immenso e tanto da insegnare


Esiste un sentimento talmente profondo e misterioso, che difficilmente riesco a dargli un nome. Si potrebbe chiamare amore, ma non basterebbe. Si potrebbe, allora, definirlo fiducia, ma non riuscirebbe ugualmente a descrivere una particolare situazione...una situazione così estrema come quella degli animali salvati dai lager, domestici, privati o pubblici, all'interno dei quali piccoli amici di ogni razza e specie hanno vissuto momenti talmente dolorosi e incredibili che è difficile raccontarli con semplici parole.

Si perché un dolore quando scava all'interno di un'anima lascia sempre dei segni indelebili...cicatrici più o meno profonde, che poi non guariscono più o, per lo meno, quando lo fanno, stanno comunque sempre bene in vista, impresse nella memoria e basta un lieve momento di incertezza, perché improvvisamente tutto riaffiori come un vortice, riportando il ricordo là...all'inferno!

E così questo sentimento, che spinge cani e gatti a fidarsi ancora dell'essere umano, malgrado tutto, è un'emozione unica, un altro di quei doni che solo il mondo animale sa ancora regalarci. Chi ha vissuto l'esperienza di prendere con sé un animale proveniente da un sequestro, da un canile lager, un cane o un gatto maltrattato, seviziato, sa bene quanta costanza ci voglia per creare una nuova relazione di fiducia, ma poi vive anche la gioia unica di sperimentare in prima persona come l'amore faccia davvero miracoli, come sappia vincere ogni barriera per comprendere che, oltre le frasi fatte, ci sono anche gli avvenimenti concreti.

Una grandissima lezione per ogni essere umano. Ci arrabbiamo, portiamo rancore, tagliamo relazioni in nome dell'orgoglio e perdiamo, così, parti importanti di vita, frammenti di esistenza che, spersi nel vento, sarà poi difficile ricomporre insieme. Siamo la società delle vite spezzate, dei sogni infranti, della felicità mancata...ma dove cerchiamo tutto ciò? Dobbiamo cambiare il nostro sguardo e farlo poggiare lievemente su nuovi orizzonti e, in ciò, i nostri amici a quattro zampe sono ottimi maestri.
- Speed quando era ancora in canile - 


Nella mia vita è prima arrivato Speed, adozione del cuore proveniente da un canile del sud Italia. Due zampe spezzate, un'operazione in cui i soldi donati non erano stati investiti come dovevano, tanto da richiedere immediatamente un nuovo intervento, rabbia, dolore, aggressività...insomma un cane matto! Un periodo di psicofarmaci, comportamenti apparentemente inspiegabili e tanta, tantissima pazienza per non gettare la spugna. Poi, con il tempo, appunto il miracolo...la fiducia ha iniziato di nuovo a farsi avanti, la voglia da parte di entrambi di incontrarsi in una nuova relazione e ora ci siamo, possiamo con-dividere le nostre esistenze insieme.

Tre anni fa non ci avrei scommesso neanche io sulla nostra relazione. Spesso guardavo i cani, che obbedivano ai loro padroni e quasi li invidiavo. Osservavo chi portava con sé il proprio amico a quattro zampe dappertutto e pensavo: chissà come si fa?

- Speed oggi - 


Oggi lo so, ho finalmente capito come si fa...si ama il proprio cane, così com'è, senza cercare di renderlo perfetto, un esemplare da manuale e lui si tranquillizza. Anche oggi perfetto Speed non è di certo, ma di quel cane che è arrivato anni fa non rimane gran che...come si chiama questo sentimento? Non lo so...amore, fiducia, stima, voglia di stare insieme...il nome non credo sia importante, mentre fa male pensare che tutto ciò nel mondo degli umani lo si trova, oggi, sempre con maggior fatica....

E dopo Speed è arrivata Trilly. Dopo quasi quattro anni, la incontro, in occasione di una giornata dedicata proprio ai pet, e intravedo in lei lo stesso sguardo del terrore che aveva Speed in canile...ironia della sorte, karma - chiamatelo come volete - ma proveniva anche lei proprio da quello stesso canile...Certo la sua situazione era migliore, ma solo perché cucciola, quindi pochi danni mentali, ma tantissimi fisici...parvovirosi, un pò di rachitismo, la paura iniziale che non ce la facesse...alla fine però è qui...
- Trilly -


Timore dell'essere umano, come darle torto? Ma ora si sente a casa, noi siamo il suo branco e lei fa parte della nostra fantastica "famiglia"...Quando facciamo la passeggiata, corre allegra da una parte all'altra, è davvero fiera del suo gruppo. Ogni tanto guarda su e l'incontro di sguardi non fa altro che rafforzare questa relazione. Così, con lei, ritorna quest'emozione dal nome difficile, di nuovo è qui!

Quando rientro a casa e vedo le loro code impazzire, i salti in alto per arrivare per primi a leccarti il viso, sento il cuore che batte forte e penso che regalarsi un'adozione deve essere una scelta consapevole di sicuro, ma che non ha pari...si pensa sempre "Ora faccio una buona azione e salvo un animale sfortunato!". Bene, cambiamo la prospettiva, questa buona azione non la stiamo facendo solo al cane, ma anche a noi stessi: ci stiamo donando la possibilità di amare ed essere amati nel senso più profondo del termine, ricucendo l'ancestrale legale tra uomo e cane, che, purtroppo, nel corso dei secoli, si è logorato, rompendosi del tutto laddove l'essere umano ha creduto di essere padrone-dominatore e non più un buon compagno di viaggio.

L'ultima lezione di vita è arrivata poi sabato notte. Alle 4.00 del mattino abbiamo accolto una micia, proveniente da un allontanamento da un non luogo, uno di quei luoghi in cui far violenza all'animale è all'ordine del giorno.

- Mirna -

La storia della sua vita non è particolarmente originale, purtroppo: rinchiusa per mesi in un trasportino, dopo di che passi in un gattile, poi ti adottano per scoprire immediatamente dopo che non vai bene, perciò, resa come un oggetto, altro giro in trasportino, 14 ore di viaggio, esci, sei libera - anche se in un bagno di una casa sconosciuta, dove probabilmente ti dovresti chiedere: Testa o croce? Maltrattamento o essere umano? - e come prima cosa che fai? Le fusa!!! Fusa rumorosissime e salti nelle braccia di una sconosciuta, solo dopo ti accorgi che hai due ciotole per te: acqua e pappa. Mentre ti accarezzo penso che la vita va al contrario, che spesso fa male anche viverla, che quelle fusa piuttosto di un soffio e di un graffio sono proprio uno schiaffo morale all'essere umano. Dieci mesi di dolore, di umiliazioni e privazioni, che non generano vendetta. No, la vendetta infatti lascia il posto, qui, alla voglia di crederci ancora: la micia fa le fusa, struscia la testa sul volto e si accovaccia tra le braccia...

Ora questa micina cerca una casa vera tutta per sé, ma finché non l'avrà si accontenterà di questa in cui sta, perché il pensiero di mandarla di nuovo in gattile non è sostenibile, non è, forse, neppure ipotizzabile. Mirna è il suo nome, ma che importa? Ne avrà già sentiti così tanti in pochi mesi di vita, che forse non sa più neanche chi è, ma sa riconoscere chi ha vicino a sé.

domenica 10 agosto 2014

Per gli animali domestici niente passeggiate insieme ai loro padroni nei Parchi Nazionali

- Speed a spasso negli spazi verdi cittadini - 

Fate attenzione se decidete di scegliere come meta per le vostre vacanze la montagna e uno dei Parchi Nazionali italiani, perché potreste trovarvi di fronte ad una brutta sorpresa: accesso interdetto per animali domestici, anche se portati al guinzaglio!

Quindi i vostri fedeli amici a quattro zampe, con i quali magari vi siete organizzati proprio per non separarvi quando siete in ferie, non potrebbero entrare e questo si trasformerebbe di sicuro in un problema per tutti i viaggiatori.

Infatti, escludendo l'opzione di lasciare il cane in auto, mentre fate la vostra escursione (attenzione perché non solo in alcune zone anche questo è vietato - e qui direi per fortuna! -, ma è anche pericoloso per i colpi di calore), si dovrebbe, una volta arrivati di fronte al divieto, cambiare programma e chi viaggia con un cane sa quanto è difficile, poi, trovare all'ultimo momento locali e alberghi pet friendly.

La motivazione di tale divieto, che a prima vista appare se non altro almeno "bizzarro" è legata ad una specifica volontà di tutela della salute degli animali, che vivono nel parco, i quali potrebbero essere infettati dai cani domestici, se si trovassero a condividere con questi ultimi i loro spazi naturali, anche solo per il tempo di un'escursione (pensiamo alle deiezioni e alla possibilità di trasmissione di alcune malattie parassitarie tramite queste)...

Ora, letta in questo modo la motivazione è più che nobile. Tuttavia - perché quasi sempre c'è un tuttavia quando si parla di animali - la cosa strana è che a tale divieto non sono, però, soggetti i cani da lavoro, come quelli da pastore o quelli da tartufo, i quali, al contrario degli altri, possono invece circolare liberamente nei Parchi.

Ma, allora, cosa fa la differenza tra un cane da appartamento e un cane da lavoro, non rispetto alla loro funzione, ma solo relativamente alla loro possibilità di contagio della fauna locale?

Una domanda che ci si sta ponendo in molti, soprattutto perché in periodi così difficili, in cui gli abbandoni aumentano di anno in anno, creare ostacoli alla condivisione di spazi con i propri pet, piuttosto che tentare di ridurre le barriere esistenti, sembra una scelta quanto meno poco vincente.

In più, passi se si tratta di un centro commerciale o di una catena di negozi, ma che un Parco "Naturale", che per sua stessa denominazione dovrebbe star vicino alla natura il più possibile, faccia discriminazioni sulla base di una non ben spiegata discriminazione tra cane si e cane no, proprio non va...Non va perché ci sembra che, come spesso accade, dietro la facciata di voler difendere la salute degli animali selvatici ci sia invece altro...interessi economici? calcoli fatti a tavolino? decisioni politiche?

Restiamo in attesa di vederci più chiaro. Nel frattempo, ci accontenteremo di passeggiare con i nostri amici a quattro zampe nei parchi cittadini o di fare gite al mare, nelle piccole aree balneari che lo consentono...A proposito di consensi e di mare: scusi signor Sindaco Ignazio Marino, ma la spiaggia per cani che doveva sorgere ad Ostia che fine ha fatto? Perché tra un pò l'estate finisce, ma di questa spiaggia neppure l'ombra...pensa che sarà più divertente fare una pista da ghiaccio per i cani? se non altro per quella possiamo ancora organizzarci per tempo!

Un grazie va a William Ciurluini per la segnalazione!

martedì 5 agosto 2014

Sud Africa, una giraffa muore durante il trasporto per trauma cranico

- Foto testimonianza di un passante

Succede anche questo nella vita: siamo nei pressi di Pretoria e qui si trasportano degli animali e non ci si rende conto che sono più alti del cavalcavia, sotto il quale si passa. Risultato? Un trauma cranico e uno dei due esemplari muore poco dopo, mentre l'altro arriva ancora vivo dal veterinario.

Forse la notizia non avrebbe nulla di particolarmente fuori dal comune (visto che le uccisioni degli animali sono all'ordine del giorno) se non fosse che non si tratta di topolini, micetti o cani. No, gli animali di cui stiamo parlando sono due giraffe, ossia dei mammiferi, che nascono già con un'altezza di due metri e che, poi, da adulti arrivano anche oltre i cinque.

E allora la domanda è: ma come diavolo si fa a non ricordarsi che si sta portando un animale - anzi due - così imponenti? Non calcoli l'altezza del cavalcavia, sotto cui stai passando, o non calcoli solo il valore di due innocenti ruminanti, che, per loro somma sventura, sono affidati alle tue cure?

Domande che ci poniamo un pò tutti, compresi, per fortuna, anche i responsabili della Società Nazionale per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali (NSPCA), la quale ha richiesto l'avvio di un'indagine e, un'eventuale condanna penale, in caso di accertata responsabilità da parte del conducente del mezzo.

In aiuto alle Forze dell'Ordine sono corsi, questa volta, anche i passanti, che hanno filmato e fotografato con i loro smartphone, diverse momenti del trasporto, in cui si vede che le giraffe avevano già sbattuto altre volte la testa nel corso del viaggio, contro i cartelloni pubblicitari.

Insomma, il vecchio adagio, che recita la realtà a volte supera la fantasia, ha qui trovato piena conferma.


La scena del film "Una notte da leoni 3", nella quale il povero animale viene decapitato (già allora, in realtà, l'avevo trovata raccapricciante come immagine, ma se non altro frutto di una pura e semplice finzione, che all'interno di una trama surreale e di evasione come quella della pellicola in questione, poco o nulla stonava con il contorno), qualche giorno fa non solo si è trasformata in realtà, ma ha anche visto il coinvolgimento non di uno, ma di due giraffe insieme.

Rimaniamo ora in attesa della chiusura delle indagini e del processo, sperando che almeno questa volta i colpevoli paghino per la loro superficialità.

http://www.generazioneweb.net

lunedì 4 agosto 2014

Angora....un altro angolo di armadio intriso di sangue e di dolore

- Lei è Macchia, adottata dall'Associazione Amiconiglio, insieme a
Soffio, che viene, invece, dall'Associazione Angeli a 4 zampe



Maglioni di angora dai tenui colori pastello..caldissimi e invitanti...si modellano sul nostro corpo e ci proteggono dalle intemperie. Pellicce soffici rendono le nostre giacche invernali più glamour. Guarnizioni per i guanti, fanno sì che questi accessori siano ottimi regali di Natale per grandi e piccini.

Da bambini ci raccontavano, che l'angora si otteneva dalla tosatura dei conigli, una procedura del tutto naturale, fatta quando il pelo diveniva eccessivo, adirittura a beneficio dell'animale. Poi inevitabilmente si cresce e alle favole non si crede più. Così ci si documenta e si scopre che la verità è ben altra e ben più atroce.

Infatti, per ottenere la pregiata lana, che prima ancora di essere un nostro maglione o la guarnizione della nostra giacca è, però, la pelliccia di un essere vivente, qualcosa di adeso alla sua pelle, i conigli subiscono torture di ogni genere, così come documentato nel passato dalla Peta con un video sconvolgente, dalle immagini cruente e forti, che riportiamo di seguito (https://www.youtube.com/watch?v=PtAFHyXS31M), ma che consigliamo di vedere solo a chi è pronto a farlo

Le fabbriche, che sono nel video, si trovano in Cina, nelle province di Shandong e di Jiangsu. E, proprio da questo Paese proviene il 90% di pellicce d'angora presenti sul mercato internazionale.

Lo scenario è quello tipico di ogni allevamento intensivo, di ogni fabbrica della morte che l'uomo sempre più sembra si stia specializzando a edificare. Qui i conigli sono rinchiusi in spazi angusti, dai quali escono, all'incirca ogni tre mesi, quando il "personale specializzato" strappa loro tutto il pelo, per poi rigettarli negli stessi antri oscuri, dai quali li aveva tirati fuori poco prima.

Tra dolore, paura, mortificazione di ogni traccia di dignità, questi animali, che chi conosce sa bene essere socievoli, caratteriali, pronti all'interazione anche con altre specie (io ho tre conigli, che convivono con due cani e cinque gatti!), ma anche timorosi e diffidenti, se sopravvivono allo stress fino all'età di circa tre anni, vengono poi introdotti direttamente nella catena della macellazione. Escono, perciò, per l'ultima volta dalle loro gabbie, sono appesi a testa in giù, e sgozzati....

Fine di una vita, se vita questa può essere chiamata...o solo fine di un karma, che li ha condannati a soffrire tra le tante maglie della rete di follie umane?

- Lui era Niglio, proveniente dal mercato domenicale di Porta Portese.
Non c'è più da circa 6 anni, ma il suo posto nel mio cuore non lo tocca nessuno -


Charles Darwin ha detto: "Non sopravvive il più forte o il più intelligente, ma chi si adatta più velocemente al cambiamento". Ecco, l'uomo dovrebbe riflettere a lungo su questo enunciato. Basta sentirsi forti e invincibili. Basta sentirsi intelligenti più di ogni altra specie vivente, così davvero non si va lontani. Stop alla tracotanza, che mette in primo piano l'antropocentrismo ancora una volta. Noi non siamo superiori a nessuno e dovremmo ricordarlo un pò più spesso.

Qualche anno fa nel periodo di Natale sono entrata in un negozio di Monteverde, a Roma, per comprare una borsa per mia madre. Mentre aspettavo il mio turno, la commessa mostrava dei cappelli ad un'altra avventrice; una ragazza molto giovane, che cercava "qualcosa di speciale per festeggiare il Capodanno!". E allora eccola là pronta la venditrice con la sua chicca unica: uno splendido cappello di coniglio!

Mentre la osservavo, tra l'incredulo, il ferito, il dolore di vedere la scarsa attenzione per un cuore che batteva e che ora non c'era più, perché qualcuno doveva andare a festeggiare la fine di un altro anno,  pensavo ai miei conigli sicuri in casa, per i quali mi preoccupavo come proteggerli dai botti dell'ultimo dell'anno - altra follia umana, ma magari ne parleremo in un'altra occasione. Stavo là, con la mia borsa in mano, senza trovare le parole per commentare la vendita di un cadavere spacciato per una particolarità unica....
Pensavo ai miei amici di Amiconiglio, a quanto ogni volontario di quest'associazione fa per questi piccoli amici e quanto poco ci vuole, invece, per calpestarli e spazzarli via....

Poi, come risvegliata da un incubo. ho sentito le parole della commessa giungere fino a me. Tentava di rassicurarmi, con voce dolce, suadente: "No tranquilla non è una pelliccia di un animale intelligente, ma di un coniglio! Sono animali stupidi, lo sa vero?".

No, non lo sapevo allora e non lo so ancora oggi. Quindi ho rimesso al suo posto la borsa e sono uscita. Meglio non frequentare negozi, in cui vendono qualcosa di stupido...sotto questo punto di vista aveva ragione quella donna, aveva solo sbagliato il bersaglio del suo epiteto: la stupidità è umana, non animale!

Così continuo a condividere la mia casa con i miei pelosi, due conigli nani e un gigantone, tutti frutto sempre della stessa stupidità umana; infatti sono stati recuperati dai cassonetti o dalla strada, feriti, con il bacino rotto e, nel caso di una dei tre, anche con una zampetta disabile.

E mi stupisco ogni volta, che li osservo, di quanto siano intelligenti e dignitosi.

A mia madre poi ho regalato altro quel Natale, ma non credo sia stata una grave perdita. Il negozio, invece, dopo qualche mese ha chiuso...visto mai che in questo caso la stupidità ha avuto la meglio sul glamour?





giovedì 31 luglio 2014

Il maiale...non è solo sinonimo di prosciutto, anzi è un intero mondo da scoprire


Il maiale è un animale, che, lontano dai soliti stereotipi che lo accompagnano, può, invece, regalare tantissime sorprese a noi tutti.
Infatti, grazie alle sue innate e spiccate capacità comunicative, quest'animale è un compagno di vita eccezionale, capace di convivere anche insieme a cani e gatti e di correre incontro al suo padrone, quando si riunisce a lui dopo una giornata di assenza.

Anzi, se proprio vogliamo puntualizzare, è bene ricordare che il maiale soffre molto di solitudine, per cui ha bisogno di una presenza costante accanto a sé.

Fino a settemila anni fa circa, il suo antenato, un cinghiale addomesticato, poi, con il passare del tempo, si nutriva esclusivamente di tuberi e radici, un cibo di cui i suini sono particolarmente ghiotti anche oggi.
Il suo grugno, infatti, agisce come una specie di rilevatore, che, grazie alle numerose terminazioni nervose presenti sulla sua superficie, è in grado sia di comunicare con il mondo circostante (così. ad esempio, la scrofa usa proprio il grugno per insegnare ai figli cosa fare o non fare), sia anche di scoprire i luoghi migliori per cibarsi.

E qui, dunque, possiamo sfatare un altro mito, che vuole il maiale tendenzialmente onnivoro, mentre nella realtà questo è un animale che si adatta a mangiare tutto, ma che predilige, quali nutrienti per la propria dieta, frutta e verdura. In particolare, i suini sono ghiotti di banane, meloni e mele.

Se vengono allevati in famiglia, nel caso particolare dei maialini vietnamiti, è bene non eccedere mai con l'alimentazione, perché questi animali tendono ad ingrassare, per cui bisogna prediligere sempre fibre e vegetali, al posto dei cereali.


Un'altra leggenda metropolitana, che qui si vuole cancellare, è quella che associa il maiale allo sporco. I maiali sono animali che amano la pulizia, tanto da tenere sempre separati zona deiezioni e zona ristoro (alimentazione e sonno), anche quando si trovano rinchiusi in allevamenti intensivi e in gabbie anguste.

Questi animali amano giocare, come amano stare in compagnia dei loro amici umani. Imparano velocemente a rispondere se vengono chiamati e, quando sono particolarmente felici e rilassati, tendono a sdraiarsi sul dorso, per farsi accarezzare la pancia, e a scodinzolare. Proprio come siamo abituati a fare con i nostri amici cani o gatti, nel momento in cui li coccoliamo, così avviene anche con i suini: rispondono alle nostre attenzioni con grande partecipazione emotiva e affettiva.

Inoltre, i maiali "chiacchierano" molto. Per loro emettere suoni equivale esattamente al nostro parlare, confrontarci, comunicare, raccontarsi, condividere. Così è difficile non accorgersi della loro presenza, quando sono liberi di muoversi in un ambiente accogliente e familiare.

Versi che ricordano un pò dei gorgoglii, ma che possono trasformarsi in urla strazianti, quando i maiali sono rinchiusi nei macelli, in attesa del loro turno di eliminazione. Durante il mio tirocinio a medicina veterinaria mi è capitato due volte di dover andare in un macello e là ho incontrato l'orrore: ho visto scene strazianti, ho sentito grida, che non riesco ancora dopo quasi 20 anni a cancellare, ho vissuto brividi e un forte senso di impotenza di fronte a vite e colori, calore ed energia che dopo solo qualche attimo si trasformavano in freddo e gelo. Quel freddo e gelo che solo la morte sa donare, senza possibilità di appello.
- Un macello tra i tanti del nostro Paese - 


Spesso si parla della "naturalità dell'essere onnivoro dell'uomo". Ecco a me non interessa discutere qui di questo, ossia se l'uomo sia tendenzialmente onnivoro piuttosto che vegetariano o vegano, perchè ognuno segue la propria etica esistenziale, mentre è per me importante testimoniare che, a mio avviso, non è naturale questo modo di sfruttare gli animali, non è naturale questa prosopopea di pensare di essere proprietari di tutto, di poterne disporre sempre e comunque a proprio piacimento. Perché odiare la vita non è poi così naturale. Pensare che la vita di qualcuno sia più valevole di quella di qualcun altro non è altrettanto naturale.

E se continuiamo a distruggere tutto ciò che abbiamo intorno, in nome di un progresso e di un benessere effimero, di un surplus materiale, che poco o nulla lascia alla nostra vera umanità, allora di naturale davvero non rimarrà più niente! Non perdiamo la poesia del calore di una vita, in cambio di un primo posto nella gara del chi più si accaparra più è felice.

martedì 29 luglio 2014

I pipistrelli e le Bat Box


I pipistrelli non sono tra gli animali più amati dagli uomini, forse perché l'immaginario collettivo li ricollega immediatamente ai vampiri, ma, conoscendoli più da vicino, si possono scoprire molte cose e arrivare ad ospitarli nelle Bat Box.

Infatti, ormai dal 2008, sono arrivate anche sul mercato italiano delle piccole costruzioni in legno - dette appunto Bat Box - pensate proprio per i pipistrelli, vendute inizialmente solo nei supermercati Coop, ma ora diffuse ovunque, e progettate in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.

L'obiettivo è quello di proteggere questi piccoli mammiferi, che abitano d'estate i cieli del nostro Paese, non solo in campagna, ma anche in città,  e che sono un valido aiuto per combattere gli insetti e il loro sovra numero.



La prima cosa da sapere è, dunque, dove e quando posizionare le Bat Box, perché possano poi essere un rifugio confortevole per i nostri amici pipistrelli.

Rispetto alla scelta del luogo è da preferire, innanzitutto, un angolo poco rumoroso e scarsamente frequentato, ma soprattutto lontano dal suolo, in modo tale che sia riparato dall'attacco di eventuali predatori presenti nella zona (se si posizionano le Bat Box sul balcone della propria abitazione, vale la stessa regola, soprattutto se in casa si hanno anche dei cani o dei gatti!).
Inoltre, è bene anche non metterle troppo vicine a fonti luminose, altrimenti i pipistrelli non riescono più a capire bene quando è giorno e quando è notte, per cui potrebbero mancare il momento giusto per il loro pasto: il tramonto!
- Una Bat Box -

Invece, relativamente al momento migliore dell'anno per la loro collocazione, va detto che è da preferire il mese di marzo, quando inizia la bella stagione e i pipistrelli cominciano a svegliarsi, dopo il letargo invernale.
Spesso, inoltre, è bene sporcare con un pò di terra le Bat Box prima di appenderle, così da eliminare l'odore di nuovo, che può essere un deterrente alla loro scelta come abitazione.

Se vedete che non arrivano subito degli "ospiti", malgrado tutti i vostri sforzi per posizionare nella maniera migliore possibile la Bat Box, non demordete: magari i pipistrelli non 'hanno ancora trovata o non è ancora il momento giusto dell'anno per poterla abitare.

Se, invece, vi capita di trovare un pipistrello ferito e non potete rivolgervi immediatamente ad un centro specializzato per la cura di questi animali (come le oasi della LIPU) fate attenzione ad alcuni aspetti fondamentali.

Innanzitutto non sollevate mai un pipistrello per le ali, ma prendetelo delicatamente sotto il corpo (pancia o schiena a seconda di come è posto) e adagiatelo all'interno di una scatola, senza ovatta, che può essere pericolosa, ma, piuttosto, con della carta assorbente sul fondo.

All'interno di questo riparo di emergenza aggiungete, poi, un piccolo contenitore per l'acqua e mettete la scatola in un posto silenzioso, coprendola con un cartone, dotato di buchi per l'aerazione.
Se disponete di una borsa dell'acqua calda, usatela come supporto per poggiarvi sopra la scatola con il pipistrello, facendo attenzione a non ricoprire del tutto la borsa, ma solo per metà, in modo tale che il nostro piccolo amico alato possa scegliere se mettersi dalla parte più calda o da quella più fresca della sua abitazione temporanea.

Non date cibo improvvisato ai pipistrelli, ma solo acqua e, al limite, camole della farina (non le altre!). No latte, no carne cruda. In attesa di portare il pipistrello da un veterinario, potete consultare il sito: http://www.tutelapipistrelli.it/ho-trovato-un-pipistrello/, che vi darà tutte le informazioni necessarie.

Se, poi, vi siete appassionati a questi piccoli amici e volete saperne di più, potete anche consultare la guida al primo soccorso dei chirotteri, che vi spiega come comportarvi in caso di ritrovamento sia di cuccioli che di adulti di pipistrello.

Pazienza e costanza sono le parole d'ordine. La mia Bat Box è appesa da circa due anni, ma ancora i pipistrelli non sono arrivati. Non bisogna disperare, anzi, con questa crisi degli alloggi sono sicura che prima o poi qualcuno la sceglierà come sua abitazione cittadina.

http://www.generazioneweb.net



venerdì 25 luglio 2014

Piumini d'oca, a quale prezzo?



Piumini d'oca eccezionali per proteggerci dal freddo? Si, ma a quale prezzo per questi animali?

Accade spesso che si confonda il concetto di "naturale" con quello di "eticamente corretto", che si confonda la morbidezza con qualcosa che nasconde, invece, dolore e crudeltà nei confronti della vita.
Piumini d'oca, questo l'oggetto del dibattere di oggi. Sono caldi, sono leggeri, sono protettivi, sono così tanto confortevoli e malleabili da adattarsi alla temperatura del nostro corpo...si ma a quale prezzo per le oche?

Di certo un prezzo troppo alto se si considera il fatto che, per ottenere le famigerate piume delle nostre imbottiture invernali, si fa ricorso agli allevamenti intensivi di questi animali, nonché alla spiumatura (generalmente senza anestesia, che ha un costo eccessivo in una politica esclusivamente economica e niente affatto etica!), che è una pratica talmente dolorosa, da provocare spesso la morte di alcune oche per crepacuore.

Ancora una volta, quindi, il benessere umano si fa forte del dolore animale. Un dolore, in cui la morte è solo la celebrazione suprema ed ultima di una vita breve, fatta di capannoni freddi, di forte confusione generata dall'assenza di imprinting genitoriale (fondamentale per la vita degli uccelli, come ci ricorda il buon Lorenz), di terrore per quello che potrebbe accadere da un momento all'altro, di torture vere e proprie, perché togliere con la forza, anzi strappare le piume ad un'oca di due mesi, sul cui corpo, prima ancora che sulla cui anima, rimangono cicatrici profonde e indelebili, se non è è tortura come altro possiamo chiamarla?
- Oca nutrita a forza -

E queste violenze, in genere, si ripetono ciclicamente nel periodo compreso tra i due e gli otto mesi, dopo di che alcune oche vengono macellate e altre finiscono in un altro incubo senza ritorno, quello dell'allevamento per la produzione di foie gras. Cibo ingerito mediante tubi ficcati in gola con forza, dato fino a far scoppiare il fegato dell'animale, che sarà poi servito sulle nostre tavole come specialità unica, proveniente dalla Francia, dove - si sa - la cucina è un vero e proprio culto. Tralasciamo qui il fatto che poi la Francia il più delle volte non lo vede neppure transitare sul proprio territorio questo patè, ma visto che fa tanto tendenza pensarlo, lasciamo quest'illusione ai "buongustai del cibo"!

Sembra sia davvero difficile per l'uomo muoversi senza lasciare dietro di sé scie di sangue. Un sangue mai inevitabile, ma solo frutto della superficialità dell'essere umano o - forse no - della sua tracotanza, del suo pensare che, se mai esistesse una scala dei bisogni planetari, i suoi  starebbero sempre e comunque al primo posto. E qui non parliamo di bisogni primari, come mangiare e bere, ma, piuttosto, di bisogni fittizi, il più delle volte indotti dal mercato economico, dalla pubblicità....

All'interno dell'Unione Europea sono Polonia, Ungheria e Romania che sfruttano in tal modo le oche, mentre nel resto del mondo il primato spetta alla Cina.

Naturalezza ed etica non sono, quindi, necessariamente sinonimi. Teniamolo a mente la prossima volta che decideremo di fare un acquisto per le nostre case. Cucina, stanze e altri ambienti domestici possono risultare confortevoli anche senza doversi far carico della responsabilità del dolore di altre vite. Ciò è tanto più vero quando ad attenderci a casa abbiamo pet di vario genere. Non cadiamo nell'errore di classificare anche noi gli esseri viventi: cani e gatti si, oche no. perché quella vita che incontriamo ogni giorno nei nostri amici a quattro zampe scorre allo stesso modo anche sotto le piume di un'oca, che nasce in un capannone e chiede solo rispetto

mercoledì 23 luglio 2014

Trento, gli orsi diventano animali "dannosi"...quindi abbattiamoli!



Nella Provincia Autonoma di Trento gli orsi sono stati declassati, passando da specie protetta a specie dannosa, per cui ne sono, oggi, autorizzati, laddove non è possibile munirli di radiocollare, sia la cattura che l'abbattimento.


La conseguenza è che, del tutto in barba ai finanziamenti ottenuti proprio per facilitare la reintroduzione di questi animali nell'habitat locale, Trento consente, invece, ai cacciatori o ad altro personale delegato in loro vece di poterli uccidere. Poco o nulla importa se poi gli orsi diventeranno solo un ricordo, perché così stabilisce la legge.

La norma, facente parte dei Piano d'azione interregionale per la gestione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), è stata proposta dalla Giunta provinciale trentina, a seguito di un lavoro di monitoraggio fatto nel 2013, per evitare che gli orsi uccidano il bestiame, creando danni agli allevatori della zona. Così, malgrado la forte attrattiva turistica che questi animali rappresentano, si è optato per una loro eliminazione.
Peccato solo che - come ha giustamente evidenziato la Lega Anti Vivisezione (LAV) - nel nostro ordinamento giuridico la definizione di specie dannosa sia illegittima. Infatti, gli orsi non fanno altro che comportarsi secondo la propria natura, quindi non si può proporre un loro abbattimento solo per interessi economici, perché, in tal modo, si violerebbero la Legge 157/92, nonché gli articoli 544 ter e bis del Codice Penale.
- Orso bruno - 

Di conseguenza la LAV ha già annunciato di voler fare non solo un ricorso, ma anche un esposto alla Corte dei Conti per la sospetta 'cattiva gestione' dei cospicui fondi nazionali e dell'Unione Europea, destinati a sostenere, negli anni, il Progetto di reintroduzione LIFE Ursus.
La domanda che salta subito alla mente di tutti è, infatti, come sia possibile che la stessa specie animale, che poco prima era protetta, un momento dopo si trasformi in pericolosa, anzi no così tanto pericolosa da dover essere abbattuta. 
Va bene le mutazioni genetiche. Passi anche la velocità alla quale corre il mondo, per cui tutto muta in fretta, ma qui i conti proprio non tornano. Anzi, forse si sta cercando di far tornare quelli della Provincia Autonoma di Trento, ma non è giusto farli quadrare sulla pelle dei poveri orsi, che non hanno altra colpa se non quella di essere, appunto, proprio degli orsi!
Mi ha particolarmente colpito il commento di una persona a questa notizia, nel quale c'era scritto: "Ma chi di noi da bambino non ha dormito con un orso di peluche?". In effetti siamo cresciuti un pò tutti con il nostro piccolo Winnie the Pooh tra le braccia, sentendolo come un amico protettivo e tranquillizzante. Ecco gli amici non si tradiscono, mai! 
Quindi ricambiamo il favore e proteggiamo ora noi questo gigante da cacciatori, bracconieri, arrivisti e da tutti coloro che fanno ancora così tanta fatica a comprendere che l'uomo è solo un animale tra gli altri, che condivide il pianeta con specie diverse dalla propria, e non l'indiscusso proprietario della Terra, che decide a suo piacere delle sorti di ogni altro essere vivente.


lunedì 21 luglio 2014

Vinci (FI), Mucca in fuga per la libertà

- Teresa, in fuga nel 2011 nello Stretto di Messina


Nelle notte tra il 22 e il 23 luglio scorsi, una mucca è riuscita a fuggire dalla sua stalla di Sant'Ansano, nel Comune di Vinci, in provincia di Firenze, per ritrovare la propria libertà.

Immediatamente l'allevatore ha allertato la Polizia Municipale locale ed il veterinario della ASL, attivando così le ricerche dell'animale, che al momento è, tuttavia, ancora latitante. E fortuna che è così. Infatti, il "proprietario" della mucca ha messo in allarme tutti sul fatto che questa potrebbe "caricare come un toro", per cui gli agenti della polizia hanno ricevuto l'autorizzazione a sparare a vista per sopprimere l'animale.

Quindi, l'uomo non è preoccupato per le sorti della sua mucca, che verosimilmente al momento sarà abbastanza spaventata e stressata per l'allontanamento dai suoi luoghi abituali di vita, ma è, piuttosto, agitato per un capitale in fuga, che non sembra in alcun modo voler rientrare.

- Yvonne -

Questa storia è molto simile a quella di altre vacche, che sono poi entrate nel cuore di molti italiani, evitando in tal modo il macello. E' il caso, ad esempio, della mucca Yvonne, che, dopo alcuni mesi di fuga, è stata alla fine ritrovata ed affidata alle cure di persone, che l'hanno tenuta con sé, premiando il suo coraggio e la sua volontà di sfuggire ai piatti degli umani. 

O anche il caso di Teresa, altra mucca che, nel 2011, dopo essersi allontanata da un allevamento in Sicilia, ha tentato addirittura la fuga in mare, gettandosi nello Stretto di Messina, pur di scappare dalla sua prigione (http://www.greenme.it/informarsi/animali/5584-teresa-mucca-stretto-messina). Anche in questo caso, l'animale è stato salvato e adottato da una fattoria didattica.

Gli animalisti, quindi, ora si sono attivati attraverso la rete, chiedendo al Comune di Vinci di intervenire perché la mucca non venga abbattuta, ma anzi protetta una volta catturata (se mai verrà catturata!).

E' possibile aderire a quest'iniziativa, facendo sentire anche la propria voce in difesa della vita di questo nostra grande amica a quattro zampe, su Twitter mediante  l'hashtag #MuccaVinci, mentre su Facebook si può fare riferimento alla pagina https://www.facebook.com/events/795052753860118/?fref=ts

Speriamo, quindi, che la fuga per la libertà di questa mucca finisca in una vittoria, come recitava il titolo di un film ormai datato, ma che ha fatto la storia del cinema. Noi, quindi, continueremo a seguire la storia della nostra amica fuggitiva con grande interesse, ovviamente facendo il tifo per lei e per il suo coraggio di dare una nuova speranza alla propria esistenza.