lunedì 30 giugno 2014

Cronaca - Los Angeles blocca la vendita di animali nei negozi


Animali - Los Angeles blocca la vendita di animali nei negozi (sabrinarosa)

sabato 28 giugno 2014

A Nurachi, in provincia di Nuoro, un uomo uccide i suoi cani perché disturbavano i vicini


Proprio così, al di là di ogni immaginazione, anche quella più noir...Al di là anche di un racconto del terrore, di quelli che non arrivano a nulla, se non creare una condizione di forte sconcerto nel proprio lettore, ancora una volta la realtà supera di gran lunga la fantasia.
Un uomo di 76 anni, residente a Nurachi, in provincia di Nuoro, ha ucciso i suoi 16 cani avvelenandoli. Il motivo? Era stanco delle lamentele dei vicini, che protestavano, ormai da tempo, per il fatto che gli animali vagavano liberi per la cittadina, causando danni e disagi alle persone.
Pensare ad una soluzione diversa era forse troppo difficile per quest'uomo? Sembra proprio di si. Anche perché proprio quelle persone stanche del comportamento dei cani, sono poi le stesse che hanno denunciato il pensionato, quando hanno visto all'interno del suo cortile gli animali agonizzanti. Quindi non stiamo parlando di "mostri" o di sadici contro gli animali, ma verosimilmente soltanto di individui che reclamavano una diversa gestione dei cani. Una gestione, anche, più vicina alle loro esigenze di sicuro.
Così, quando i carabinieri sono arrivati sul posto, nell'abitazione dell'anziano hanno trovato ancora il flacone con i resti del veleno e l'uomo ha ammesso il fatto, senza troppe difficoltà. Ora è stato denunciato.
Possibile che nessuno ha potuto far qualcosa prima di arrivare ad un gesto così estremo? Possibile, inoltre, che bisogna sempre giungere ad un qualcosa di tanto estremo perché le autorità intervengano? Sembra di si, altrimenti saremmo solo in un racconto del terrore...anzi no dell'orrore, l'orrore della follia e della saccenza umana, che perseguendo questo antropocentrismo continua a distruggere tutto quello che ha intorno.

Nuraghi (Nuoro), padrone avvelena i suoi cani: denunciato


giovedì 26 giugno 2014

Prontuario soccorso animali da portare sempre con noi


L'OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha pubblicato un vademecum fondamentale per chiunque abbia un animale o sia testimone di un abbandono o di un qualsiasi tipo di maltrattamento.
Si tratta di un vero e proprio prontuario di soccorso animali, che spiega come comportarsi in alcune situazioni tipo.
Così se si trova un cane o un gatto ferito bisogna, come prima cosa tentare di andargli vicino, ma con estrema attenzione e forte calma. Una volta preso, è bene poi contattare il Servizio Veterinario della ASL di riferimento, che deve fornire un servizio anche notturno e festivo, e chiedere l'intervento di personale specializzato. Nel caso in cui l'animale non sia di nessuno, diventa di competenza della ASL la sua cura e,ad ogni modo, l'intervento dei sanitari non è un'opzione, ma uno specifico obbligo, per cui se non c'è un intervento a seguito della nostra chiamata, si può procedere con una denuncia.
In qualche regione è possibile anche contattare il 118, ma è bene ricordare che non dappertutto il servizio è ancora attivo.
Se, invece, si trova un animale selvatico in difficoltà è bene contattare centri specifici per il suo recupero. In questo caso, perciò, o si chiama il Corpo Forestale dello Stato al numero 1515, che può fornire l'indirizzo e il recapito della stazione locale più vicina, oppure si allertano i Vigili del Fuoco al numero 115, quando l'animale si trova in una particolare condizione di pericolo, o sui tetti o sugli alberi. Nella particolare condizione in cui ci si trovi in mare, va allertata la Guardia Costiera al numero 1530.
Se si assiste all'abbandono di un animale è obbligatorio fare una denuncia alle Forze dell'Ordine, perché l'abbandono è un vero e proprio reato, punibile con una sanzione o con l'arresto a seconda dei casi. Se possibile, quindi, è bene anche annotare il numero di targa o fornire una descrizione, la più particolareggiata possibile, di chi ha commesso il fatto.
Se ci si rende conto che un animale viene maltrattato bisogna tentare di raccogliere delle prove, come foto, video testimonianze, e poi queste vanno consegnate sempre alle Forze dell'Ordine. In alcuni casi possono intervenire anche le Guardie Zoofile, che svolgono un compito di Polizia Giudiziaria, quindi a tutti gli effetti possono sequestrare l'animale maltrattato e affidarlo ad una persona di fiducia.
Se si trova un cane non ferito, ma privo di padrone bisogna, come primo passo, tentare di prenderlo, sempre con estrema cautela, per verificare se ha il microchip o la medaglietta o il tatuaggio e avvisare, in questo caso, il proprietario. Per la lettura del microchip ci si può rivolgere a qualsiasi veterinario dotato di lettore elettronico. Se non è possibile risalire in questo modo al padrone del cane, va fatta una denuncia di ritrovamento alla ASL o alle Forze dell'Ordine, che provvederanno a rintracciare il proprietario e a denunciarlo per abbandono.
Il cane, trovato da solo e non identificabile, viene consegnato ad una struttura di accoglienza pubblica o privata, che potrà poi dare l'animale in affidamento provvisorio a chi ne faccia richiesta, in attesa di trovare il padrone. Se questo non avviene in un certo intervallo di tempo, l'affidamento può trasformarsi in una vera e propria adozione a tempo indeterminato.
Se si trova un animale domestico in difficoltà si deve seguire la stessa identica procedura appena descritta, fatta eccezione per i casi in cui questo si trovi situato in posti non raggiungibili, come un tetto, un albero molto alto o un cunicolo. In tal caso bisogna avvisare i Vigili del Fuoco contattando il numero 115.
Se si trova un gatto vagante, ma non ferito, come prima cosa bisogna essere sicuri che l'animale si sia davvero perso e non stia solo facendo la sua passeggiata quotidiana, avendo quindi una casa in cui tornare regolarmente per sfamarsi e per riposare o faccia parte di una colonia felina. Per i gatti l'identificazione non è così facile, perché, a differenza dei cani, questi non hanno ancora l'obbligo di iscrizione ad un'anagrafe. Fanno eccezione a ciò soltanto i gatti che possiedono il "Passaporto europeo per animali domestici", che devono, invece, essere necessariamente microchippati.
Questo prezioso prontuario è scaricabile dal sito dell'OIPA (www.oipa.org) ed è bene stamparne una copia e portarla sempre con sè.

Colonia felina di Tor Pignattara: continua la sparizione dei gatti












Roma: continuano le sparizioni dei gatti della colonia felina di Tor Pignattara, che si trova all'interno della villa De Sanctis. A denunciare il fatto è Luciana Angelini, che da anni segue questi piccoli amici a quattro zampe e, insieme ad altri volontari, si occupa di curarli, sfamarli e cercare di trovare loro una famiglia.
Da qualche tempo, però, qualcuno sta portando via i mici dalla colonia. Al momento sono almeno 30 quelli sicuramente venuti meno, tanto che è stata sporta una denuncia al Commissariato di zona e la situazione è stata segnalata anche alla Polizia Municipale di Roma Capitale.
Anche gli abitanti di zona sono stati allertati. Si richiede, infatti, massima collaborazione da parte di tutti. Se qualcuno nota movimenti sospetti o persone che si aggirano intorno alla colonia, è bene segnalare la cosa o alle forze dell'ordine oppure contattare la stessa Luciana al numero: 333.4283821.
Questa colonia ha bisogno, inoltre, di cibo per i suoi gatti più anziani: non importa la quantità, ma soprattutto la qualità, dal momento che si tratta di soggetti fragili e, spesso, malati. Inoltre, al momento è in corso anche una raccolta di farmaci, così da aiutare i volontari nella loro attività di ogni giorno.
A Roma, oggi, occuparsi di un canile o di un gattile non è certamente un'esperienza semplice. Le istituzioni assenti non aiutano a svolgere questa preziosa attività, per cui persone come Luciana e tutti i numerosi volontari, che operano sul territorio capitolino, mettono in campo quotidianamente un grande impegno personale e, il più delle volte, il loro lavoro non solo rimane nascosto, ma può anche risultare fastidioso per chi usa gli animali per scopi ben differenti.
Solo di ieri la notizia della morte di Ares, il cucciolone di Amstaff rubato il 21 giugno a Perugia, mentre era a passeggio con il suo padrone. Cerchiamo di bloccare queste violenze su chi non può difendersi. Quindi, aiutiamo come possiamo chi aiuta. Se non ci è possibile adottare un nuovo amico a quattro zampe, magari possiamo però spedire qualche scatoletta o qualche farmaco, che non usiamo più. Una piccola donazione è, comunque, un grande gesto. Inoltre, un valido sostegno lo si dà anche solo semplicemente condividendo in rete appelli come questo. Il silenzio uccide, ma la voce di chi crede ancora nella solidarietà "umana" può davvero fare molto e offrire un profilo di umanità, che non è fatto per lo più di crudeltà gratuita, ma di amore vero verso gli animali.

Ritrovato il cadavere di Ares, il cane rapito il 21 giugno scorso a Perugia


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mercoledì 18 giugno 2014

New York: cani e padroni da oggi potranno essere sepolti insieme

Animali / Ultime Notizie

Prima di aprire le porte della nostra abitazione a un pet pensiamoci bene

Soffio e Fiero
L'arrivo in famiglia di un pet, sia un cane che un gatto che un coniglio o qualsiasi altro animale, rappresenta di sicuro un momento speciale, denso di emozioni e carico di aspettative...
Ecco, appunto le aspettative. Proprio perché queste non rimangano deluse è bene fare una scelta responsabile prima di procedere all'inserimento di un qualsiasi essere vivente nel nostro nucleo.
Certo il periodo dell'anno, non è quello maggiormente propizio per parlare di adozioni, acquisti, ma si presta molto meglio a diffondere le stime delle cifre inerenti il numero di animali abbandonati nel nostro Paese come avviene ogni estate. A Milano, ad esempio, già si parla di un abbandono al giorno. A Roma, dove imperversa la guerra contro Marino per la delibera "ammazzacanili", non è possibile fare neppure i conti...

Allora, iniziamo noi per primi questi conti a farli dalle nostre coscienze. Comprare un cucciolo, anzi trovare l'occasione del prezzo ribassato, al di là di ogni giudizio etico - morale (chi, infatti dà il diritto ad un essere umano di poter vendere o acquistare un altro essere vivente?) deve aprire la mente ad un altro tipo di riflessione. Ma da dove verrà il nostro piccolino? Sarà in buone condizioni? La sua salute sarà come ce la sta prospettando il venditore o magari quello che risparmiamo sul prezzo di acquisto poi dovremo reinvestirlo nelle cure del veterinario?

Innanzitutto teniamo presente che la maggior parte dei "cuccioli occasione" in vendita provengono dall'est Europa, affrontano viaggi lunghissimi per arrivare fin qui e sono allontanati dalla madre davvero troppo presto (ovviamente la madre è solo una "fattrice - produttrice di reddito" per chi traffica in animali e, di conseguenza, non può proprio perdere troppo tempo a crescere i piccolini!!!). Ora la domanda è: può un cucciolo che ci arriva in queste condizioni star bene di salute? Forse, se siamo assolutamente fortunati si. Seconda domanda: può questo essere un cucciolo e, quindi, successivamente un adulto equilibrato? Ecco, qui la situazione si complica. Il distacco precoce dalla madre, l'allontanamento forzato anche dal resto della cucciolata, l'essere immediatamente sbattuto in un portabagagli insieme a decine di altri animali, non sono certamente una bella esperienza. Anzi, sono il sicuro preludio di un disturbo post traumatico da stress o un disturbo d'ansia, proprio come quello che vivrebbe qualsiasi essere umano sottoposto agli stessi maltrattamenti.

Se questo ancora non vi ha convinto ad optare per la scelta di un'adozione e non di un acquisto, è da evidenziare anche la denuncia fatta dall'Associazione Earth qualche giorno fa, di cuccioli nati attraverso la pratica del cosiddetto "accoppiamento forzato". Ossia: si lega la cagna (stressata per i numerosi accoppiamenti o ancora non matura per riprodursi e avere cuccioli sani) e la si immobilizza; poi si introduce il pene del maschio al suo interno, così da poterla fecondare. 
Ottima soluzione per avere una produzione a ciclo continuo di piccoli di cani e gatti, che sul mercato valgono una bella somma. Ma vale davvero la pena di barattare tanta sofferenza con la scelta di volere un cucciolo di razza?

I due mici della fotografia, Soffio e Fiero, sono solo una piccola parte della mia "famiglia allargata" e non sono certamente animali di razza, ma semplici e stupendi gatti europei. La loro è la storia di un abbandono, di un lancio all'interno di un cassonetto, probabilmente proprio perché privi di pedigree, quindi di valore economico, e, alla fine, di un salvataggio da parte dell'Associazione Angeli a Quattro Zampe. Tra i due, chi ha pagato maggiormente lo scotto della leggerezza umana è stato Fiero, che ha perso quasi completamente la vista. Soffio, invece, ha una spiccata sensibilità alimentare, quindi deve sempre essere nutrito con estrema attenzione, per evitare di creargli danni gastro-intestinali.

Già, ma in fondo che importanza ha la vista, anzi no la vita di un comune gatto europeo?
Ne ha tanta..chi conosce i gatti, chi vive con loro, sa perfettamente quanto sanno donare di sé e quanto sanno amare i loro compagni umani. Come anche fanno i cani, i conigli, le cavie e qualsiasi animale a cui si dà la possibilità di esprimere il suo affetto, alla propria maniera e nel suo modo, rispettando a pieno la diversità.

Il cuore non ha una razza, né uno standard da rispettare, né un pedegree...il cuore è cuore e basta. Impariamo a riconoscerlo oltre ogni pelliccia, mantello, colore, altezza al garrese...sta là e pulsa e vibra ad ogni nostro piccolo gesto. Così la prossima volta che guardiamo negli occhi un animale cerchiamo di incontrare la sua anima, la sua essenza e non la sua forma, perché questo è un limite umano e solo umano.


domenica 15 giugno 2014

17 giugno 2014: appuntamento per il prossimo "Assalto animalista al Campidoglio"


Le associazioni animaliste (Enpa, LAV, Animalisti Italiani e AVCPP) martedì prossimo, 17 giugno 2014, si danno nuovamente appuntamento in piazza del Campidoglio alle ore 16.00 per protestare contro la Delibera di Giunta n. 148 del 22 maggio, definita anche "ammazzacanili".
Si tratta di una particolare delibera che ha come oggetto la privatizzazione del sistema di accoglienza capitolino, con il progressivo trasferimento dei cani e dei gatti dai canili e gattili comunali a strutture gestite da privati, che prenderebbero per ciascun animale ospitati al proprio interno una retta pari a 6,00 euro al giorno.
Di fronte a un tale sconvolgimento le associazioni non ci stanno e così tornano ad incontrarsi per testimoniare, con la loro numerosa presenza, che gli animali non sono oggetti, né merci di guadagno, ma esseri viventi con una loro dignità e che meritano profondo rispetto.
Nel frattempo la protesta continua ad andare avanti tramite la rete. E' stato, infatti, messa in atto da alcuni giorni una particolare forma di lotta mediatica. Si tratta del Mail Bombing, ossia di un vero e proprio bombardamento di mail verso le caselle di posta elettronica dei consiglieri dell'opposizione, che sostengono le associazioni animaliste (http://www.generazioneweb.net/mail-bombing-delle-associazioni-animaliste-tutti-insieme-contro-delibera-ammazzacanili/).
In attesa, quindi, di vedere se almeno in quest'occasione il sindaco di Roma, Ignazio Marino, proverà a rispettare le promesse avanzate in campagna elettorale, le associazioni continuano la loro battaglia, come sempre fanno, quando gli animali continuano ad essere considerati solo e semplici "oggetti".