giovedì 29 gennaio 2015

Appello da Angeli a 4 zampe - Matisse



Questa volta voglio raccontare la storia di Matisse, un micio sottratto a maltrattamento, che ha vissuto i suoi primo mesi di vita in un trasportino. Già, potrebbe sembrare un'invenzione, un'esagerazione per impietosire anche i cuori più duri, ma a volte non serve inventare delle storie perché gli uomini sanno metter su realtà talmente atroci e crudeli, che non sono un passo avanti a qualsiasi forma di creatività.

Recuperato sempre dall'Associazione Angeli a 4 zampe, Matisse ha circa un anno e l'aspetto di un cucciolo, ma probabilmente cucciolo non è mai potuto esserlo vista la prigione in cui è vissuto finora. E' ora, quindi, che anche lui abbia una casa, una famiglia, un posto caldo in cui stare, pappe per nutrirsi e, soprattutto, tanto amore...

Scrivere di lui mi provoca un'emozione fortissima, forse perché proprio in questo momento ho vicino a me, che dorme sulle mie gambe, una gatta che, proprio come Matisse, ha vissuto quello stesso orrore e sapete qual'è la cosa che mi ha maggiormente sconvolta quando è arrivata in casa? Che, non appena uscita dal suo trasportino, provata anche da un lunghissimo peregrinare (che a volte la vita mette proprio a dura prova alcune creature!) mi ha fissata per un secondo, mi è saltata in braccio ed ha iniziato a fare delle fusa rumorosissime...che schiaffo morale all'umanità!

Come sempre lascio alle parole di Isabella D'Onofrio la storia di Matisse, sperando arrivi al cuore giusto:
"E poi pensi di averle viste e sentite tutte e ti ritrovi davanti ad un micio piccolo e ti stupisci di come a volte il mondo,riesca ancora a stupirti.
E perdi le parole,le speranze e perchè no..anche quel briciolo di fantasia che ti era rimasta.
E allora mondo vi presento MATISSE.. il gatto rimasto "bambino".
E stavolta no..non è una bella cosa.
Matisse e quella vita che non conosce.
Per un gatto adulto forse ti illudi che vada bene..ma quando leggi negli occhi di un ex cucciolo lo stupore di una pappa buona o l'illusione di una foglia che si muove..allora tutto quello stupore si trasforma in tristezza,mestizia.
Eh si perchè Matisse del mondo non ha visto nulla.
Matisse è cresciuto rinchiuso in un mini trasportino.
Matisse è sopravvissuto in un mini trasportino e insieme a lui ha riso,pianto e sofferto.In quel trasportino c'è tutta una vita che non c'è
In quel trasportino ci sono tutti i mesi in cui non ha vissuto.
Matisse non è cresciuto.
Matisse è rimasto un cucciolo piccolo,ma in realtà ha 1 anno!!!!!!!!!!!!!!!
E se a voi sembra una sciocchezza....a me con lui son finite le parole e la voglia di raccontare come a volte il mondo,possa essere crudele ed indifferenza ad un grido di silenzio..che va oltre la più fervida immaginazione...
Matisse...dategli voi una possibilità..perchè io almeno..non riesco nemmeno a guardarlo in faccia!
Compatibile con cani e gatti.
Dolce e affettuoso e di indole socievole.
Si trova a Roma ma per affido lo portiamo in tutto il centro nord previ colloqui e firma modulistica
Testato fiv/felv negativo.
Per info
isabella D'Onofrio: 347-4827380
angelia4zampe@hotmail.it
www.angelia4zampe.it
www.angelia4zampe.blogspot.it"


martedì 27 gennaio 2015

4 febbraio 2015: prima giornata nazionale delle vittime della malasanità animale

- Lea -

Nel nostro Paese, tra gli altri, esiste anche un significativo vuoto legislativo per quel che concerne la professione veterinaria e, più in particolare, faccio qui riferimento all'assenza di obbligo di dover fornire certificazioni o anche di far firmare il consenso informato quando si ha a che fare con gli animali (in realtà il mio veterinario mi ha sempre fatto firmare il consenso prima di fare un'anestesia ai mie pelosetti, si vede che fa parte della parte sana di questa sanità).

Conseguenza di una tale scelta amministrativa è che, nel caso in cui il veterinario commetta un errore o in qualsiasi condizione di malasanità animale, il proprietario non ha in mano alcuno strumento per poter rivendicare i propri diritti e verificare se il suo piccolo o grande amico a 4 zampe sia stato curato come si deve oppure se sia stato vittima di un errore umano...

La morte di un animale è una perdita importante per una famiglia, per un single (pensiamo agli anziani soli, che trovano nell'affetto di un cane o di un gatto un calore inestimabile, ma anche la possibilità di essere ancora utili a qualcuno che dipende da loro), per chiunque viva e condivida la propria esistenza insieme ad un pet, quindi non è corretto che, oltre al dolore del vuoto, in alcuni casi, si debba sperimentare anche quello del dubbio.
- Demos, splendido amico volato sul ponte qualche anno fa -

E così si è deciso di dedicare la giornata del 4 febbraio proprio alle vittime della malasanità animale. L'idea di istituire questo giorno della memoria per i pet che ci hanno lasciato è susseguente al disegno di legge della senatrice Serenella Fuksia, risalente al 14 maggio 2014, nel quale viene indicato l'obbligo anche per i veterinari di stilare una certificazione attenta e puntuale del proprio operato.

Si tratterebbe davvero di un passo avanti significativo per un Paese, in cui i maltrattamenti a carico degli animali sono sempre più frequenti, tanto da essere a volte anche ignorati dalla cronaca per la non più eccezionalità del loro accadere.

E proprio sulla scia di un caso di malasanità è nato il sito Mai più come Lea, dedicato ad una cagnolina, appunto Lea, che è stata vittima di un fenomeno di malasanità, in cui sono coinvolti più veterinari, in cui gli accertamenti non sono stati chiari, in cui l'epilogo è stata un'operazione, che ha portato poi l'animale a morire dopo due soli giorni. Caso fortuito? Truffa? Evento sfortunato? Chissà...unica certezza è che Lea ha lasciato un grande vuoto nei suoi padroni, che - per fortuna - hanno deciso di non farsi fermare dal dolore, ma di andare avanti per far luce sulla vicenda.

Oggi esiste anche una pagina facebook dedicata a Lea, all'interno della quale è possibile trovare sia il testo che l'indirizzo di posta elettronica, a cui inviare le proprie segnalazioni in merito a questa tematica.

Speriamo che con il tempo ci siano sempre meno casi di malasanità animale, perché, accanto a chi fa della professione veterinaria un lavoro come tanti altri, esistono, per fortuna, anche dei professionisti seri, che, quando indossano il loro camice, ricordano che hanno scelto prima di tutto uno stile di vita e poi un lavoro, per cui mettono in quel che fanno oltre alle competenze specifiche anche il proprio amore per gli animali.

La perdita di un amico a 4 zampe è sempre un evento doloroso, che lascia il segno nella vita dei propri amici umani. Una cuccia vuota quando si rientra a casa, un miagolio in meno, quattro zampette che non ti corrono più incontro sono davvero un depauperamento del cuore, quindi sottovalutare l'importanza della salute e della vita di un animale significa ucciderlo due volte.


lunedì 26 gennaio 2015

Sentenza storica in Francia: primo processo per abuso e crudeltà ad un produttore di foie gras



Dopo la recente notizia della vittoria delle associazioni nel processo contro Green Hill, un'altra storica sentenza torna a far sperare gli animalisti e tutti coloro che credono nel valore della vita, a prescindere dalla forma in cui questa decida di manifestarsi: in Francia, lo scorso giovedì, un produttore di foie gras ha dovuto rispondere dell'accusa di "abuso grave e crudeltà" di fronte al Tribunale Penale della cittadina di La Roche-sur-Yon.

La vicenda andava avanti, ormai, da oltre un anno, ossia da quando alcuni attivisti dell'associazione L214 Ethique & Animaux, nell'autunno 2013, erano riusciti a filmare di nascosto diversi allevamenti di oche, che sottoponevano questi animali alla tecnica del gavage, ossia dell'alimentazione forzata di cui abbiamo già parlato qualche mese fa. Un atto di vera e propria crudeltà verso questi animali, costretti a nutrirsi con una sonda oltre ogni limite, pur di portare all'esasperazione il funzionamento del loro fegato e ottenere, in tal modo, il tanto prelibato paté di fegato d'oca, piatto forte della tradizione francese, ma non solo.

A finire sotto accusa sono state, così, alcune delle aziende, che collaborano con il marchio Ernest Soulard, uno dei principali fornitori dei più rinomati ristoranti parigini. La notizia non è passata inosservata, tanto che alcuni chef di fama mondiale, come il britannico Gordon Ramsay o Joel Robuchon, hanno deciso di bloccare ogni acquisto di prodotti provenienti da tali allevamenti.

Roland Tonarelli, direttore di Ernest Soulard, nel suo atto di difesa parla di un fotomontaggio, affermando che non si tratta delle sue aziende, che non sono i suoi gli allevamenti riportati nel video.

Hélène Thouy, avvocato dell'associazione L214, ribadisce, invece, la veridicità del video ed evidenzia l'importanza del riconoscimento della crudeltà del fatto da parte della legge, perché questo sarebbe un primo fondamentale passo sulla riduzione della pratica di gavage, peraltro già riconosciuta come illegale in moltissimi Paesi.

La sentenza ci sarà il prossimo 19 marzo e la Ernest Soulard, se riconosciuta colpevole, rischia una pena pari a trentamila euro di risarcimento danni e due anni di reclusione.

Rispetto alle notizie di maltrattamento, di uccisioni o di torture nei confronti di animali, che quotidianamente si leggono sui giornali, rimbalzano sui social network e si diffondo attraverso le immagini televisive, eventi come quello della chiusura di Green Hill o di questo processo sono, forse, solo una piccola goccia in un oceano di sangue, ma sono comunque un qualcosa.

Ogni vita sottratta alla sofferenza, ogni cuore risparmiato alla vivisezione, ogni animale messo al sicuro dalla crudeltà (il più delle volte davvero vana o - ancor peggio - finalizzata solo al piacere umano, proprio come nel caso delle oche e del loro fegato utilizzato per guarnire i crostini) è una piccola vittoria. Una vittoria non solo degli animalisti, di chi si schiera dalla parte dei più deboli, di chi crede ancora che non si può andare avanti con quest'ottusa visione antropocentrica dell'esistenza, perché così lontano non si arriva di sicuro...ma una vittoria di chi apprezza la sua parte "umana" nel senso più nobile del termine.

Con il tempo stiamo dimenticando che abbiamo un compito come esseri umani: proteggere chi dipende da noi, a partire dai cuccioli (evito ogni retorica sul fatto che se si arriva a gettare nei cassonetti un figlio, allora davvero non c'è speranza per altri animali non umani) per poi sostenere ogni animale più debole e che crede in noi.

A marzo vedremo come evolverà questa vicenda. Nel frattempo continuiamo a collezionare gocce di speranza..magari quell'oceano smetterà di accrescersi con il sangue di animali innocenti e tornerà ad essere limpido e cristallino, come solo il cuore di un amico a 4 zampe sa essere.


mercoledì 21 gennaio 2015

Il microchip del cane: cos'è e a cosa serve

- Speed (foto di Marco Baldi -


Smarrire il proprio cane, perderlo durante una passeggiata o in un parco o mentre si fa una corsa al mare dovrebbe essere un'evenienza davvero rara, un caso estremo direi...ma a volte può succedere e, allora, cosa si deve fare?

Innanzitutto è fondamentale agire sulla prevenzione, quindi, non appena si prende un piccolo o grande amico a quattro zampe è obbligatorio farlo microchippare dal proprio veterinario (così come prevede la normativa nel Lazio (Legge Regionale 21 ottobre 1997 n. 34, Ordinanza Ministeriale 6 Agosto 2008) ed è buona norma mettergli un collare con medaglietta di riconoscimento, indicante il nome del cane e i recapiti telefonici del o dei padroni...

- Ginevra (foto di Marco Baldi)
Se quando si prende un cane, questo ha già un microchip si deve fare un passaggio di intestatario, ma se il cane ancora non lo possiede bisogna rivolgersi al veterinario. Quest'ultimo non farà altro che introdurre, con una specifica siringa, nell'area laterale del collo del cane una piccola capsula di vetro, ovviamente biocompatibile, lunga 11 millimetri, attraverso la quale l'animale potrà poi essere identificato, mediante un codice composto da 15 cifre leggibile con un apposito lettore.

Tale operazione consente l'iscrizione del cane e del padrone all'anagrafe canina e aiuta, proprio in caso di smarrimento del cane, a ritrovare il suo amico a due zampe. Ossia il microchip non funziona come un GPS, per cui non può essere identificato il luogo fisico dove si trova l'animale. Però, se qualcuno trova un cane, lo si può riportare al suo proprietario, mediante la lettura del dispositivo.

La consultazione dell'anagrafe canina è è libera; basta andare sulla pagina del Ministero della Salute specifica per i microchip, inserire il codice a 15 cifre e da qui si potrà conoscere l'anagrafe di provenienza del cane. Ovviamente bisogna possedere il lettore microchip per poter procedere a quest'operazione, ecco perché bisogna rivolgersi agli organi competenti.

Per legge il microchip deve essere inserito nel corpo del cane entro il secondo mese di vita dell'animale; trascorso questo periodo di tempo si incorre in una multa, che è variabile a seconda della regione di residenza.

Il costo di applicazione del microchip anche varia a seconda della regione, in cui si vive. In linea generale, nei primi due mesi di vita dell'animale, non si sostengono costi aggiuntivi, ma solo quello base del dispositivo, se si effettua tale operazione presso la ASL (anzi in alcune regioni è gratis l'applicazione del microchip in questo lasso di tempo).

Trascorso il secondo mese, invece, come già accennato, saranno solo gli ambulatori medici veterinari a poter applicare il microchip, facendo anche pagare una mora per il ritardo, oltre al costo del dispositivo e a quello della prestazione. Nel Lazio è necessario fare un versamento di 8,00 euro, mediante bollettino postale, e con questa ricevuta si fa poi richiesta al veterinario di applicazione del dispositivo.

Per poter far richiesta di microchippatura del proprio cane, la persona deve essere maggiorenne, deve avere con sé un documento di riconoscimento e il codice fiscale, deve aver la residenza nella regione in cui sta chiedendo di effettuare tale operazione, non deve avere precedenti penali (anche se questo punto è abbastanza dubbio, perché il veterinario come può accertare ciò?).

Non si può applicare il microchip ai cani che hanno un tatuaggio ancora visibile o che hanno già un altro microchip, a meno che questo non sia deteriorato. In quest'ultimo caso bisogna fare apposita segnalazione. In ogni caso dal 1 gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema di identificazione valido per i cani.

martedì 20 gennaio 2015

Appello - Chery e Miluna di Angeli a 4 zampe



Un nuovo appello...nuovi angeli in fuga dall'inferno, dal solito canile lager del sud dove, spesso, la morte è l'unica via di uscita tracciata da un destino beffardo, che non solo ha destinato ad una vita una gabbia, ma, oltre tutto, ha anche deciso di far cadere questa gabbia nel dimenticatoio del Paese...

Per fortuna, però, come si dice "Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi" e così sono arrivati anche qui, proprio nell'angolo del non luogo, alcuni splendidi cuori, che, con nomi diversi e con associazioni diverse, giorno dopo giorno lottano per aprire le porte di queste gabbie e donare, finalmente, un'esistenza a questi piccoli amici a 4 zampe.

Vi ho raccontato la storia di Moulin Rouge, quella di Torquato e di Tasso, oggi è la volta di Chery e Miluna, due splendide cucciole, che cercano una famiglia tutta loro in grado di amarle, per cancellare quello sguardo di terrore, che anche da una semplice fotografia riesce e trapassare il cuore di chi sa riconoscerlo, facendolo sanguinare....Perché un cucciolo non dovrebbe aver già conosciuto la sofferenza a soli tre mesi di vita, non dovrebbe aver già sperimentato il dolore dell'abbandono, la paura del freddo di una notte invernale in una gabbia, il terrore per un domani che non si sa cosa ancora porterà...

Le parole per descrivere queste due splendide creature potrebbero essere tantissime, ma a farlo, a dirci chi sono e da dove vengono ci ha già pensato Isabella D'Onofrio, che, insieme a tutti i volontari che la aiutano quotidianamente, ha deciso di dar voce proprio ai catorcetti, quelli che nessuno prenderebbe, se non per puro amore...

E, dunque, ecco qui la storia di Chery e Miluna:

"Vorrei ancora avere la voglia di raccontare le loro storie. Raccontare le loro vite, raccontare la voglia di vivere che “dovrebbero” avere negli occhi. Ma quando poi per sbaglio le incontri in un box, quando per sbaglio ti arrivano al posto di altre vite, quando per sbaglio sono vive, quando per sbaglio continuano a guardarti CHIEDENDOTI PERCHE!??!?
…beh….le parole finiscono, gli occhi cominciano a bagnarsi e l’unica cosa che riesci a fare…è voltare lo sguardo, la testa, la schiena, il corpo e andartene via.
Questa è la vita di due cucciole di circa 3 mesi futura tg medio piccola, intorno ai 13-14 kg, provenienti da un maxi canile del sud!
Hanno passato i giorni più freddi in un box dove la mattina l’acqua era ghiaccio. Ghiaccio come il loro sguardo vuoto che ha già capito come gira il mondo.
Sono spaventatissime e non sanno nemmeno cosa sia un filo d’erba o un giochino o la corsa in un prato!
Ora si trovano vicino Roma, ma cercano casa con urgenza, valutiamo tutto il centro nord.
Preferibile per loro adozione con in casa già un altro peloso, possibilmente equilibrato.
Compatibili con tutti. No famiglie con bambini piccoli.
Chery è la cucciola con le orecchie dritte, Miluna quella con le orecchie cadenti.
Per info: isabella D’Onofrio: 347-4827380  E-mail: info@angelia4zampe.it"

sabato 17 gennaio 2015

In Italia, ogni 43 minuti, viene compiuto un reato contro l'ambiente: questi i dati del servizio Cites del 2014



L'Italia è al secondo posto in Unione Europea, dopo la Francia, per il numero di sequestri, che la Cites ha effettuato lo scorso anno. I dati non sono davvero confortanti: ogni 43 minuti, infatti, nel nostro Paese, viene compiuto un reato ai danni dell'ambiente e, più nello specifico, i reati, che vedono coinvolti gli animali, costituiscono il 22% dei reati ambientali totali.

Sono questi i dati diffusi dagli uomini del Servizio Cites centrale del Corpo Forestale dello Stato, in occasione della presentazione del loro calendario del 2015, dedicato alla Convenzione di Washington e le specie italiane.

I controlli effettuati su tutto il territorio italiano sono stati 68.290. Di questi 66.000 sono stati condotti alle dogane, dove sempre più spesso transitano contrabbandieri provenienti da varie parti del mondo, portando con sé cuccioli di specie protette, che il più delle volte sono destinati a morte, a causa di incuria, maltrattamento o malattie infettive.

Toscana e Lombardia sono le regioni in cui sono stati effettuati i controlli più numerosi, perché qui ci sono numerose aziende manifatturiere e, sempre qui, si verifica il passaggio più significativo di animali appartenenti a specie protette.

Oggi, il traffico di animali, appartenenti a specie protette, rappresenta il quarto mercato illegale di arricchimento della criminalità organizzata. Questo è preceduto soltanto dallo spaccio di droga, dal traffico di armi e da quello di esseri umani. I proventi che derivano da tale commercio il più delle volte vanno ad arricchire le casse dei movimenti terroristici, che proprio in questi giorni sono alla ribalta della cronaca internazionale.

Una nota positiva è data dalla diminuzione, nel 2014, del commercio illegale di caviale e di prodotti usati nell'ambito della medicina orientale (come la bile di orso), mentre rimane costante il numero di tartarughe e di rapaci, che vengono importati, ma anche esportati illegalmente dal nostro Paese.

Il calendario 2015 del Cites ha l'obiettivo di rendere note alcune specie, che garantiscono la biodiversità del nostro Paese...

L'idea di poter continuare ad arricchirsi commerciando in vite e cuori pulsanti, imprigionando e torturando esseri indifesi, spennando oche, scuoiando vivi visoni, conigli, cani o gatti, sembra essere ancora molto diffusa in questo mondo.

L'antropocentrismo saccente e supponente, che contraddistingue la nostra società, sta spazzando, ogni giorno in maniera sempre più feroce, nuove specie, sta facendo estinguere intere razze animali, sta devastando foreste, sta avvelenando gli oceani, sta, quindi, portando lentamente alla morte il pianeta e sembra non rendersene conto in alcun modo...i soldi, il potere, il successo dettano le regole del sistema, travolgendo con sé tutto quello che incontrano sul proprio cammino...Milioni di vittime innocenti ne rimangono travolte, troppo spesso nell'indifferenza generale, nel silenzio complice di chi fa finta di non vedere, volge ostinatamente lo sguardo altrove.

Ma girare gli occhi non risolve il problema, non ferma la crudeltà e così si rischia che un giorno, quando si troverà il coraggio di aprire di nuovo gli occhi per guardare, tutto intorno sarà rimasto solo un immenso e devastante deserto.

Un grazie di cuore alla mia amica Serenella Del Rio, che mi ha dato le sue splendide foto!

venerdì 16 gennaio 2015

Appello da Angeli a 4 zampe - Torquato e Tasso



Quella che voglio segnalarvi stasera è la storia di Torquato e Tasso, due cani che provengono da un canile del sud, per molti forse un canile anonimo, come tanti altri, ma non per me...perché da quello stesso canile arrivano anche i miei due cani e loro, con le loro paure, il loro sguardo che a volte si perde forse in ricordi indelebili, il loro bisogno di attenzioni e di cure mi fanno pensare ogni giorno proprio a quel posto. 
Un luogo che deve richiamare di sicuro l'inferno, ma che lo supera di gran lunga nella sua realtà, perché se crediamo all'inferno crediamo anche che laggiù ci siano anime dannate...ma nello sguardo di Torquato e Tasso, come in quello dei miei pelosi Trilly e Speed, di maledetto e dannato non c'è nulla...esiste solo il riflesso di chi - dannato davvero nell'animo - ha tentato in ogni modo di annientarli, devastarli, cancellarli...e non è facile cancellare quell'immagine per sostituirla con una nuova, fatta di un essere umano che sa anche accarezzare e non solo colpire.
Se c'è una cosa che ho imparato in questi tre anni di convivenza con Speed è che davvero l'amore vince ogni difficoltà, che la pazienza ripaga, che la fiducia si può, in qualche modo, donare nuovamente a qualcuno....
Allora perché non donarci tutto ciò anche con Torquato e Tasso? La loro storia dice tanto e lo dice, ancora una volta, con le parole di Isabella D'Onofrio, presidente di Angeli a 4 zampe:
"Un cappio, un furgone e un giudice travestito da destino che sentenzia una condanna senza appello.
E’ la storia di Torquato e Tasso… una storia qualunque dove Bene e Male si scontrano ad armi pari contendendosi 2 anime.
Un destino comune, un passato probabilmente comune, una storia simile, un epilogo, forse, ancora da raccontare.
Che voi ci crediate o meno questa è la loro storia.
5 gennaio 2015, mi dovevano arrivare diversi cani da un maxi canile del sud, e quando dico maxi… intendo oltre 1000 anime.
Di quei cani che dovevano arrivare, purtroppo alcuni erano già morti: anziani, malati… Il Generale Inverno non fa distinzioni di razza od età. Muoiono gli umani.. muoiono i cani. Questa è la vita, questa è la selezione, anche se fa schifo.
Mi chiamano le volontarie per avvisarmi, 2 le scelte: cani in meno o qualcun’altro al posto loro. La risposta è ovviamente scontata…………
C’è un furgone… oggi 2 cani devono essere traasferiti in un altro canile… un canile senza ritorno. Un canile nel quale se sei anonimo e non hai voglia di vivere.. non serve il generale inverno per morire. Basta molto meno.
2 anime, brutte, stortigniaccone e nere.
Sono paurosi mi dicono…e sono neri….e sono di quella strana tg che non ti fa dire: piccola o media…12 kg scarsi.
Niente foto.. quel furgone li ha già caricati.
Una corsa contro il tempo, documenti vari ed eventuali da firmare…. e uno sportello che si chiude.
Dopo 2 ore, si apre il portellone di un’auto… dentro, rannicchiati in un angolo, loro.
TORQUATO E TASSO.. per il loro strano musetto a punta. Per quei peletti un pò spinoncino un pò… non mi son “pettinato”.
Il terrore nel cuore e nel volto.
2 vite andate, per 2 vite da salvare.
Esistono diversi tipi di maltrattamento, il peggiore…è quello psicologico. E purtroppo spesso non è dimostrabile.
Vi posso raccontare la loro storia… perchè per come sono, per ciò che i loro occhi mi hanno raccontato, sicuramente una casa l’hanno vista, magari un giardino, ma l’hanno conosciuta. Sicuramente sono parenti, probabilmente padre e figlio. Circa 5 anni il papà, 2-3 il figlio.
La paura di chi sa che una mano che si posa o un corpo che si avvicina, non è mai amico. Non può essere mai una carezza. Mai un sorriso.
Ecco la verità di tanti cani anonimi di maxi canili del sud.
Ecco la scomoda verità che nessuno racconta, nascondendola dietro tiepidi fiocchetti al collo o verdi pratini. Ma non è questo il loro mondo.
Ora sono in una pensione privata vicino Roma, e il loro mondo è ancora un grigio box, con acqua e cibo si, ma sempre box.
Possono essere adottati in tutto il centro nord, insieme o separati.
Preferibile che in casa ci sia già l’altra presenza di un pelosetto. Maschio o femmina indifferente purchè equilibrato.
Ok anche con i gatti. Escluderei, visto il loro terrore, famiglie con bambini piccoli.
Sono terrorizzati, ma non aggressivi, hanno sono bisogno di capire che l’umano non corrisponde solo a botte e vessazioni!
NON AUTORIZZO LA MODIFICA DELL’APPELLO, DELLE INFORMAZIONI E/O CONTATTI.
Per info: isabella D’Onofrio 347-4827380

E-mail: info@angelia4zampe.it"

giovedì 15 gennaio 2015

Appello da Angeli a 4 zampe: Moulin Rouge

- Moulin Rouge, siamese di razza sottratta a maltrattamento - 
Questa che vedete in foto è Moulin Rouge, una splendida siamese sottratta a maltrattamento, ma un maltrattamento di quelli veri, di quelli che non lasciano scampo, di quelli che li riconosci subito negli occhi di un animale ferito nella sua dignità, ma che ha ancora voglia di vivere e di condividere qualcosa con te...benché tu appartenga proprio a quello stesso genere umano che lo ha così duramente messo alla prova.

A Natale ho deciso di farmi un regalo e di diventare mamma virtuale di questa splendida pelosa, quindi mi sono presa l'impegno di aiutarla a trovare una casa e a ricostruire la propria esistenza...ecco qui...questo il suo appello...queste le splendide parole di Isabella D'Onofrio...fatevi un regalo anche voi, leggete tutto fino in fondo e aiutate Moulin Rouge nel suo viaggio....

"Se fosse una canzone, sarebbe Maracaibo.
Se fosse una fiaba, sarebbe la BELLA, perchè la Bestia vera l’ha incontrata ma non c’è stato un lieto fine!
Se fosse un essere Soprannaturale.. Beh sarebbe sicuramente la bella Circe.
La sua vita possiamo dire che è stata uno spettacolo a luci.. alterne.
Un andirivieni di emozioni, un andirivieni di paure.
Comprata, regalata, forse venduta per qualche spicciolo. Per fare cucciolate..d’altronde…qualcuno pensa, quelle “come lei” a cos’altro potrebbero servire?
Non c’è cuore, non c’è storia, non ci sono sentimenti degni di essere raccontati.
Non potrei far suscitare in voi nessun’altro sentimento se non la pietà, raccontandovi la sua storia.
Ma non racconterei ciò che è lei.
Dicono che i gatti sono particolari. Beh lei m’ha stupito!
Malgrado sia stata usata e gettata, per chissà quante volte, malgrado si sia approfittato del suo amore incondizionato, malgrado la detenzione in un TRASPORTINO, malgrado il maltrattamento e le vessazioni subite… eccola la….bella come non mai. Lei che non s’arrende, che affronta la vita a testa alta.
Che se ne frega del mondo, perchè il mondo se ne è fregato di lei finora!
Lei che non ha bisogno di noi, lei che se vuole mettersi dentro una busta, la apre e ci si mette!!!
Lei che è bella e lo sa ,e di quella bellezza ne ha fatto un’arte e un vanto!
E allora vi presento Moulin Rouge!
Bella, simpatica ma non troppo, intraprendente, indipendentente, con la puzza sotto il naso e la voglia di conquistare il mondo.
Ruffiana e testarda!
Compatibile con i gatti, ma escluderei i cani..a meno che non siano SANTI!
Si trova a Roma, ma per buon affido si porta in tutto il centro nord previ colloqui e firma modulistica.
Sverminata, vaccinata, chippata, sterilizzata, fiv e felv negativa.
Siamese pura, tolta a maltrattamento, età approssimativa 4 anni.

Per info: Isabella D’onofrio 347-4827380
Mail: info@angelia4zampe.it"

lunedì 12 gennaio 2015

SOS: in Australia servono guanti per i koala

- Jeremy, uno dei koala ferito nel corso degli incendi -


E' il Fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifav) a lanciare l'appello: a seguito delle elevate temperature di questo periodo, che sono state causa di incendi boschivi soprattutto in due Stati australiani, South Australia e Victoria, servono urgentemente dei guanti, per proteggere le zampe dei koala.

Infatti, questi animali, ustionati dal fuoco, necessitano di una protezione idonea, per poter essere curati nelle zone del corpo, che hanno riportato maggiori lesioni. Primi fra tutti, gli arti.


Così, dopo essere stati trattati dai veterinari e a volte anche dagli stessi vigili del fuoco, i koala vanno bendati, fasciati, esattamente come avviene per un essere umano esposto ad elevate temperatura, con guanti appositi, da lavare e cambiare quotidianamente.

Da qui parte l'appello degli attivisti dell'Ifav, che richiedono l'invio di guanti, da parte di chiunque voglia aiutarli. Realizzarli non è difficile, basta solo avere un pò di cotone e seguire lo schema indicato. Si possono usare magliette vecchie, strofinacci da cucina o quant'altro non viene più utilizzato, basta solo controllare che il materiale sia cotone al 100%.

Una volta guariti, i koala saranno poi reinseriti in libertà nel loro habitat, in modo tale che possano cercare di riappropriarsi di un'esistenza il più possibile nella norma. A volte tutto ciò richiede anche un anno o di più, ma l'impegno messo dai soccorritori e dai veterinari in Australia è davvero lodevole.

Allora che aspettiamo? Realizzare questi guanti speciali per i nostri piccoli amici marsupiali non è un grande impegno e non richiede troppo tempo. I manufatti, una volta completati, possono essere spediti a:

IFAW
6 Belmore Street, Surry Hills 2010, Australia.

Per semplicità è possibile anche unirci e fare un'unica spedizione, così da ridurre i costi. Contattatemi e vediamo come organizzarci.

In un Paese quale il nostro, in cui il numero di abbandoni aumenta ogni anno, il numero di animali maltrattati rappresenta una cifra vergognosa per uno Stato che ha l'illusione - o forse sarebbe meglio dire la presupponenza - di essere "civile", notizie come questa rappresentano la speranza che qualcosa ancora possa cambiare, che qualcuno sappia ancora riconoscere il valore della vita, anche quando questa è avvolta da una pelliccia e non da una pelle priva di peli.

Speriamo che gli incendi in Australia vengano domati in breve tempo, intanto, però, non stiamo a guardare....