lunedì 9 febbraio 2015

Essere Animali e la battaglia contro gli allevamenti di visoni



Da tempo, ormai, l'associazione Essere Animali si batte per far chiudere gli allevamenti dei visoni già esistenti e per evitare l'apertura di nuovi.

Veri e propri lager, all'interno dei quali i visoni vivono tutta la propria esistenza in gabbie anguste, per uscire solo nel momento, in cui vengono trasferiti nelle camere a gas. Una vita trascorsa, dunque, in attesa di morire per diventare...pellicce ad uso umano.

Potrebbe sembrare davvero impossibile che nel 2015 qualcuno possa pensare ancora di aver il diritto di adornarsi con la pelle di un altro essere vivente, ma così non è, dal momento che i dati smentiscono questa mia perplessità.

Magari gli stessi soggetti, che si sono inorriditi davanti al film "Il silenzio degli innocenti" per la crudeltà del serial killer, che - se ricordate - uccideva donne innocenti per costruirsi un vestito con pelle umana, ora girano con indosso pellicce o colli di pellicce o borse di pellicce, sicuri che non stanno facendo del male a nessuno. In fondo, sono "solo animali".

La solita visione antropocentrica che domina comportamenti e prese di posizione, che nulla hanno a che fare con la natura, nella sua essenza più intima.

Per fortuna qualcosa sta mutando e molti dicono con fermezza: basta a queste crudeltà. Basta agli allevamenti. Basta alle sevizie sugli animali. Basta...

Ecco perché l'associazione Essere Animali sta portando avanti questa battaglia per la chiusura degli allevamenti, attraverso la raccolta di firme, la diffusione di video, in cui sono ripresi gli ultimi momenti di vita dei visoni, e soprattutto la scesa in piazza, in prima persona, da parte dei propri attivisti.

Così sabato 7 febbraio erano in tantissimi a sfilare per le strade della provincia di Bergamo, per percorrere, con striscioni e intonando slogan, i quasi due chilometri, che separano la cittadina di Fontanella, dove risiede Franco Finetti, da Antenate, dove sorge, invece, la cascina e dove, soprattutto, lo stesso Antenati ha già accatastato le gabbie, per creare un allevamento di visoni.

Una volta giunti a destinazione, proprio nel campo adiacente lo spazio in cui Finetti ha progettato il suo allevamento, gli attivisti hanno disegnato un enorme scoiattolo, utilizzando i loro manifesti e cartelloni, e lo hanno poi immortalato dall'alto, avvalendosi di un drone, così come potete vedere nella foto diffusa dagli attivisti stessi.

La zona di Bergamo sta diventando una delle aree nevralgiche del Paese per la lotto contro gli allevamenti dei visoni.

Molto si sta facendo, ma molto più ancora può fare ognuno di noi, cominciando, ad esempio, a firmare la petizione Visoni Liberi e aiutando l'associazione a condividerla in rete. Un click richiede meno di un minuto e può essere determinante per salvare una vita.

Forse ci vorranno ancora anni perché questa pratica barbara venga totalmente abolita, soprattutto a causa dei forti interessi economici, che ci sono dietro la vendita di pellicce, ma non si può neppure disperare così e stare fermi a guardare, senza far nulla.

La foto ad inizio articolo, quel muso triste incastrato tra il grigio freddo del ferro delle sbarre la dice lunga su quanto quel visone stia soffrendo. Il suo sguardo arriva forte, dritto al cuore, più di un pugno allo stomaco. Non servono parole per gridare il proprio dolore, servono, piuttosto, orecchie adeguate per volerlo ascoltare.



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