venerdì 26 febbraio 2016

Le quattro regole d’oro per far mangiare il gatto

- Felipe -

Chi vive con uno o più gatti sa bene quanto questi piccoli amici a 4 zampe possano essere sofisticati nelle loro scelte alimentari. A chi non è capitato di comprare decine di scatolette o di crocchette della stessa marca, una volta visto l’apprezzamento del micio per quello specifico cibo, per poi scoprire che, già il giorno dopo, il gatto lo snobba e lo rifiuta? Anzi, si avvicina alla ciotola e ci osserva come per chiederci di chi sia quella pappa, che lui proprio non vuole!
I gatti in fatto di alimentazione la sanno lunga, per cui è bene documentarsi prima di accogliere uno di questi piccoli amici nella nostra abitazione.
Esistono, allora, poche regole da seguire, ma preziose quando vogliamo aiutare i nostri pet a nutrirsi in maniera corretta e salutare, tentando, per quanto possibile, allo stesso tempo, di salvaguardare le loro predilezioni in materia di alimentazione.
A prescindere dalla personale scelta percrocchette piuttosto che per alimenti umidi oppure cibo preparato in casa, diverse opzioni, che ciascuno può definire insieme al proprio veterinario di fiducia, anche basandosi sul proprio stile di vita e sulle specifiche esigenze del gatto, esistono, però, altre piccole indicazioni da seguire.
Qui ve ne suggerisco alcune, quelle più elementari, legate soprattutto alla scelta della ciotola, ma sarà la vostra convivenza quotidiana con il piccolo felino a farvi scoprire i suoi vizi e le sue richieste, proprio come solo un gatto sa fare.

- Trilly e Fiero -
Prima regola: posizionare la ciotola in modo corretto
Partiamo, perciò dalla prima regola, perché può sembrare forse una banalità, ma il posizionamento della ciotola è per il gatto proprio il primo elemento di scelta per decidere se mangiare o meno quello che gli viene dato.
Mai mettere, quindi, il suo piattino nei pressi della lettiera, perché il micio non ci si avvicinerebbe neppure se affamato, disturbato dagli odori sgradevoli (che ricordiamo sempre gli animali sentono fortemente amplificati rispetto a noi), che quest’ultima emana.
Se vi è capitato di osservare qualche documentario sui grandi felini - leoni, tigri, leopardi -, avrete sicuramente notato il fatto che le prede uccise vengono, il più delle volte, semi sotterrate o mangiate dal branco, sempre in luoghi appartati, lontani da dove gli animali trascorrono il resto della loro giornata.
Ecco non dimentichiamo allora che soprattutto il gatto è si un pet, ma con un profondo legame alle sue origini naturali, ai suoi lontani parenti, che da lui si differenziano solo per dimensioni e colori, ma non per altro.
Quindi, quando decidete di aprire le porte della vostra abitazione ad un micio iniziate proprio con la pianificazione corretta degli spazi.
Mettete le ciotole - una per il cibo e una per l’acqua-, in un ambiente e la lettiera in un altro. Spazi separati e ben definiti (se possibile impiegate proprio stanze differenti), in modo che gli odori non si mescolino tra loro e che il piccolo amico a quattro zampe possa godersi a pieno la sua pappa.

- Black -
Seconda regola: scegliere una ciotola della giusta forma
Secondo punto da valutare è proprio la forma della ciotola, che decidiamo di utilizzare. Spesso ci facciamo attirare dai colori, dalle forme strane e simpatiche (muso di gatto, orma delle zampe e chi più ne ha più ne metta!), dall’aspetto che ci sembra meglio intonato con il nostro arredamento.
Ecco al micio tutto questo proprio non interessa, perché i suoi parametri di scelta sono ben differenti dai nostri.
La prima cosa, a cui fare davvero attenzione, è perciò la larghezza della ciotola. Mi spiego meglio. Se la ciotola è troppo stretta il micio, nel momento in cui mette il muso dentro per mangiare, sbatte con le vibrisse (quelle che noi comunemente chiamiamo “baffi”) ai lati e questo gli crea un profondo senso di disagio.
Ho già spiegato, in un mio precedente articolo, che cosa siano e a cosa servano le vibrisse, quindi è bene che queste non sbattano contro qualcosa, per non alterare il senso di percezione del nostro piccolo amico.
Inoltre, la ciotola, non deve essere neppure eccessivamente profonda, altrimenti il micio fa fatica a prendere il cibo. A differenza del cane, infatti, i felini hanno una lingua ruvida, che li aiuta sia nel bere che nel mangiare, di conseguenza non occorre utilizzare contenitori profondi, per evitare che si sporchi nella zona circostante.
Infine, sarebbe meglio che le due ciotole, pappe e acqua, fossero separate l’una dall’altra, in modo tale che sia più facile pulirle, lasciando l’acqua sempre a disposizione e togliendo l’altra a fine pasto. In commercio se ne trovano alcune con doppia vaschetta, io, però, sempre per esperienza personale, tendo a non utilizzarle.

Terza regola: scegliere una ciotola del giusto materiale
Il materiale è davvero un componente importante per decidere cosa acquistare o meno. Come prima indicazione, quindi, ricordiamo che sarebbe bene scartare a priori la plastica, per una serie di motivi.
Innanzitutto perché questa tende a trattenere odori ed impurità (a volte anche dopo essere stata lavata dal proprietario) ed il gatto non ama mangiare in una ciotola non adeguatamente rispondente ai suoi canoni di pulizia.
Inoltre, spesso, la plastica non aiuta a far raffreddare adeguatamente gli alimenti e, se si decide di cucinare i pasti dei nostri pet, è sempre meglio somministrarli loro a temperatura ambiente, piuttosto che eccessivamente caldi.
Vanno benissimo, invece, le ciotole in acciaio inox. Questo materiale, anallergico per definizione (tenete presente che molti gatti soffrono di allergie alimentari o da contatto e – ve lo dico per esperienza personale -, non è piacevole come condizione da trattare: lunghe terapie e forte senso di frustrazione per il proprietario del gatto), infatti, non trattiene gli odori, è facile da pulire e aiuta anche a risparmiare tempo al proprietario del micio.
Ugualmente bene vanno anche le ciotole di ceramica, per gli stessi motivi di quelle d’acciaio. In questo caso bisogna, però, porre attenzione solo al luogo, in cui posizioniamo la ciotola. Mi spiego meglio.
I gatti amano mangiare in luoghi rialzati, fa parte della loro natura, perché li fa sentire più sicuri. Spesso i grandi felini, che vivono in libertà, portano le loro prede sugli alberi, da dove possono controllare l’ambiente circostante, mentre si stanno nutrendo. Allo stesso modo, i gatti domestici adorano dormire su armadi o su  mensole, perché fa sperimentare loro una condizione istintivamente familiare di serenità.
Quindi, se scegliamo l’acciaio non abbiamo problemi se anche la ciotola cade dall’alto, ma se decidiamo che ci piace di più la ceramica, allora, lasciamola sul pavimento. Non tanto per la ciotola in sé, che cadendo tende a rompersi. Ma per il fatto che il gatto, nella foga di mangiare, potrebbe comunque prendere il cibo – se non facciamo in tempo a toglierglielo – ed ingoiare dei frammenti di ceramica, con tutte le pericolose conseguenze del caso.
Ricordiamoci che i mici sono imprevedibili, bisogna sempre cercare di evitare che si mettano nei guai, per non dover poi correre ai ripari. Se mai succedesse una cosa del genere, correte immediatamente dal vostro veterinario!

Quarta regola: verificare sempre la pulizia della ciotola
I gatti sono animali pulitissimi. Lo sa bene, chi ha un gatto in casa, che questo non si avvicina neppure alla lettiera, se ritiene che non sia abbastanza pulita o che emani un odore sgradevole.
Ecco, se il micio fa attenzione al luogo in cui si limita a depositare i propri bisogni, immaginiamoci, allora, quanto quest’animale sia abituato a supervisionare la nostra cura del suo angolo della pappa e, ovviamente, della sua ciotola.
Ecco perché la ciotola deve essere sempre assolutamente pulita e va lavata, possibilmente senza l’uso dei detersivi, laddove possibile. In particolare niente candeggina, sgrassatori e null’altro che abbia un odore forte e penetrante.
Noi scegliamo i nostri detergenti, nella maggior parte dei casi, proprio per il profumo. Un gatto, invece, non tollera quegli odori, che lo infastidiscono, alterano anche sapore ed aroma del suo cibo, per cui spesso sono dei veri e propri ostativi alla sua alimentazione.
Laviamo la ciotola dei croccantini o dell’umido ogni volta che il micio ha finito di mangiare. Cerchiamo di non lasciarla in giro per casa, perché potrebbe essere anche fonte di infezioni o di contaminazione accidentale con varie sostanze.
La ciotola dell’acqua, invece, mettiamogliela sempre a diposizione, ben pulita e con sufficiente quantità, affinché il gatto possa dissetarsi.
In particolar modo per tutti quei mici, che si nutrono quasi esclusivamente di crocchette, l’acqua deve essere sempre presente, d’estate e d’inverno, giorno e notte, per evitare problemi renali.
Nelle stagioni più calde facciamo anche attenzione alla temperatura dell’acqua nella ciotola. Non diamo mai nulla di gelato ai nostri animali, ma assicuriamoci che l’acqua sia sempre fresca.
Aiutiamoci, anche in questo caso, posizionando le ciotole in luoghi al riparo dal sole, tranquilli, privi di rumori molesti o di altre fonti di distrazione.


Detto ciò, mi sembra che possiamo essere pronti per servire in tavola ai nostri gatti ciò che più amano. Ricordate sempre che i gatti sono carnivori stretti, che hanno bisogno di alcuni aminoacidi essenziali – come la taurina – per vivere a lungo e bene, quindi evitiamo il più possibile diete fai da te e rivolgiamoci sempre al nostro veterinario per la scelta alimentare da seguire.

mercoledì 17 febbraio 2016

17 febbraio - Giornata Nazionale del Gatto. Auguri a tutti i piccoli amici a 4 zampe




Come poteva passare senza un augurio speciale rivolto a tutti i mici questa giornata, per una gattara come me?

Oggi, infatti, 17 febbraio si festeggia proprio la Giornata Nazionale del Gatto, una ricorrenza che affonda le sue radici nell'ormai lontano 1991, quando, a seguito di un referendum lanciato da un giornale, si decise di scegliere proprio questo giorno particolare per ricordare il gatto e per onorarlo (come se poi chi li ama non li onorasse sempre!).

Perché proprio il 17 febbraio non è ancora chiaro. secondo alcuni la scelta è stata legata al fato di trovarsi sotto il segno dell'acquario, che è un segno di aria, quindi etereo e volubile proprio come lo sono i nostri piccoli amici a 4 zampe. Secondo altri, invece, è il numero 17 ad avere attivato la fantasia popolare, tra superstizioni , streghe e molto altro ancora....

- I fratelli Gemito, salvati da un cassonetto -
A prescindere da quale sia stata la motivazione, oggi la festa c'è e questo blog vuole fare un augurio speciale e di cuore a tutti i gatti del mondo e a tutte le persone che li amano, li curano, li coccolano, ma soprattutto li rispettano.

Scevri da falsi miti, per cui il cane ama e il gatto no, il cane è fedele e il gatto infingardo, chi vive con un micio sa bene quanto amore sa donare questo pet al suo "amico" umano (mai parlare di padrone...è un'onta insopportabile per un gatto!).

E se davvero l'amore è scelta libera, ecco io credo che nessun altro animale sappia interpretare al meglio tale verità.

Buona Giornata Nazionale del Gatto 2016.

giovedì 11 febbraio 2016

Appello - Stella cerca casa...c'è qualcuno anche per lei?


- Stella -


Oggi vi racconto la storia di Stella, una splendida cucciolona di circa 7 mesi, simil pastore australiano.




A seguito di abbandono, Stella è stata salvata dai volontari dell'Associazione Tana Libero Tutti ed ora si trova in un rifugio in attesa di adozione. 

Per lei serve una famiglia che possa dedicarle tempo, per portarla fuori e farla correre. 

E, come sempre, per lei serve tantissimo amore e altrettanto rispetto, perché una vita non importa che forma assuma, è una vita!


Di seguito l'appello dell'associazione, sperando che arrivi a bussare alla giusta porta:




"Stella corre, gioca, salta ...è piena di energie :)  è una cagnolina che conquista il cuore, un essere davvero speciale!
Cerchiamo  persone  che abbiano tempo da dedicarle, che la portino regolarmente al parco a giocare o a fare passeggiate.
È bella, simpatica, affettuosa e giocherellona.
Va d'accordo con tutti i suoi simili.. meglio no con i gatti ;)
Chi vuol essere la sua nuova famiglia?
Vaccinata e chippata, presto verrà sterilizzatata.
NON FACCIAMO CHE CRESCA AL RIFUGIO PER FAVORE!!
Adottabile al Centro Nord
Richiesti controlli pre e post affido e firma su modulo di adozione 
Per info
Stefania 366 1988399
Angelica 393 1815012
Tanalibero@gmail.com
".

In bocca al lupo piccola Stella, che tu possa sperimentare presto il calore di un divano e la dolcezza di una carezza!

mercoledì 3 febbraio 2016

3 febbraio 2016, al via il processo contro Giuseppina Lacerenza Parrelli e...non solo


- Loredana Pronio -

Proprio alle 9.00 di questa mattina ha preso avvio il processo contro Giuseppina Lacerenza Parrelli  e altri indagati (i suoi operai Cristina ed Ivan, nonché cinque veterinari della ASL, Dott. Alfonsi, Cardone, Federici, Morettini e Perrone), tutti con l'accusa di maltrattamento ai danni di cani e gatti, che venivano "ospitati" nella struttura capitolina, fondata negli anni Sessanta proprio dal marito dell'imputata. Beffardo a volte il destino!

I capi di accusa sono pesanti, almeno per chi come me crede nel rispetto assoluto della vita. Purtroppo non posso essere presente all'udienza per motivi di lavoro, ma voglio in qualche modo metterci la faccia e sostenere chi come Loredana Pronio, presidente della Feder F.I.D.A. onlus è là, insieme ad altre associazioni.

Rileggendo il contenuto delle intercettazioni telefoniche, quella frase pronunciata con così tanta disinvoltura dalla Lacerenza: "OGNI - CANE-UCCISO-E'-UNO-DI-MENO!" è come una stilettata, che arriva dritta al cuore di chi un cuore ce l'ha!

Ogni singola parola è una ferita, che fa male e giunge in profondità...che scava senza pietà e lascia il segno e che - purtroppo - ancora una volta fa riflettere sul significato più autentico di umanità!

In questi giorni i social network hanno diffuso la notizia andando oltre ogni possibile confine: c'è chi ha augurato maledizioni a questa donna, chi si è dispiaciuto per il fatto che avendo 92 anni non andrà in carcere, chi cercava di far emergere possibili collegamenti tra il Parrelli e Mafia Capitale...insomma infiniti interrogativi, perché di fronte al male si cerca in qualche modo di difendersi, trovando una spiegazione logica.

Ma qui non c'è spiegazione credo, se non quella economica e di un sadismo, nemmeno troppo latente, di chi ha compiuto questi reati. Cuccioli di cani e gatti seviziati ed uccisi...Avete mai incontrato lo sguardo di un cucciolo? E' identico a quello di un bambino: esprime solo fiducia e quel senso di affidamento verso chi deve prendersi cura di lui. Chi va contro questo, secondo me, è solo un mostro! Mi sono sforzata di trovare qualche sinonimo, qualche espressione meno forte, ma proprio non riesco a farlo...

Cara signora Lacerenza non so come finirà questo processo, anche se ovviamente io faccio il tifo per Loredana Pronio e per tutti gli altri che sono in aula questa mattina, a testimoniare contro di lei e il suo entourage.

E faccio, soprattutto, il tifo per la Giustizia, quella vera e autentica con la G maiuscola, in grado di di riconoscere i crimini al di là di chi siano le vittime perché come lei ci sono tante altre persone che propri in questo momento sono sotto processo e - esattamente come per lei - mi auguro che paghino tutti i loro conti, salati e con gli interessi!

Questo non ridarà più la loro vita a quei cani e gatti innocenti uccisi perché qualche folle (ma sarà solo follia?) ha così decretato, però, se non altro, renderà onore al loro ricordo.

Chi come me ha adottato cani e gatti sottratti a maltrattamenti sa bene quanto sia difficile cancellare dalla loro memoria il ricordo del dolore e della paura. Dicono che i cani non hanno memoria lunga e vivono solo il presente: francamente non credo sia così. Ci vogliono anni per vederli tornare a dormire tranquilli, per avvicinarli e per leggere nei loro occhi che, finalmente, possono rilassarsi e fidarsi.

Ecco questo capita perché esiste gente proprio come quella che oggi sfila in aula al banco degli imputati...gente che vive del dolore di altri, che non sa cosa sia la compassione.

- Cucciolo salvato -
Ora io per principio non auguro il male a nessuno. Ho imparato che il tempo è galantuomo e presenta sempre il conto a tutti!

Quindi non mi associo a coloro che imprecavano contro gli imputati di questo processo, anzi - al contrario - io auguro a tutte queste persone (come anche ai protagonisti di altri processi) di vivere altri 100 anni, così per poter sperimentare la condizione di aver bisogno, come ognuno, di chiedere solidarietà umana (agli anziani capita, per i vecchi è un obbligo! A 92 anni siamo in vecchiaia non c'è dubbio)e di ricevere la risposta che il mondo ha loro riservato. Si chiama empatia, chissà quali sorprese può riservare!

Buona vita a tutti voi!

Per scelta ho deciso di non pubblicare alcuna foto né di Giuseppina Lacerenza, né del Parrelli, perché non ho voglia di ritrovarmeli nel mio blog.

Ho messo, piuttosto, quelle di chi qui ci ha messo la faccia e di cani felici, come il cucciolo salvato la notte scorsa a Roma dalla Polizia di Stato, trovato in un cassonetto, chiuso in una busta, insieme ai suoi fratellini, che purtroppo non ce l'hanno fatta...perché sia un monito!

Il lato migliore dell'umanità lo si può sempre incontrare, basta saperlo riconoscere.