martedì 18 luglio 2017

Roma, a fuoco la pineta di Ostia...ancora altre vittime innocenti fiaccate da fiamme e fumo





Ieri ancora roghi nella Capitale e questa volta è toccato alla pineta di Ostia, bersaglio davvero facile, fiaccato con il trascorrere del tempo dalle incurie delle istituzioni e dall'inciviltà dell'uomo, che lo ha reso, in alcuni punti, una discarica a cielo aperto e, in altri, un'area di ritrovo per sbandati e senza dimora.

Quindi, partendo da tali presupposti, non deve essere stato davvero difficile riuscire ad incendiare questa splendida pineta, che ha visto le fiamme prendere origine da tre punti diversi, per poi lambire in pochi minuti zone vastissime, complici la siccità del periodo e il vento, anche se non troppo forte.

I telegiornali ci rassicurano sul fatto che è stato fermato un uomo di Busto Arsizio proprio mentre stava dando fuoco a dei fazzoletti di carta. 

Benissimo, ma di certo non risolve il problema e centinaia di alberi, che avevano impiegato decenni per crescere, sono spazzati così, come niente fosse, impotenti di fronte alla foga del calore e delle fiamme.

E chissà anche quanti animali avranno perso la vita, dal momento che - come molti di noi ben sanno - quest'area offre riparo ed ospitalità a cinghiali, cani, gatti e molti altri piccoli e grandi amici ancora.

Di loro non ci sarà più traccia e nessuno mai li reclamerà, perché sono invisibili, esattamente come gli stessi senza dimora, che vivono qui e che, spesso, passano senza lasciar traccia della loro esistenza.

La forza di questi incendi sono ben testimoniati dalle foto, che mi ha inviato mio padre e che ha scattato lui stesso dal quartiere Infernetto, che sorge esattamente a ridosso della pineta.

Il fumo denso non lascia troppo spazio alla fantasia di quanto accaduto...

E la riflessione ritorna prepotente nella mente: perché mai tutto ciò? Il dubbio è il solito: incendi dolosi per poter far spazio a nuovo cemento, come se tutto quello già presente non bastasse!

Ma davvero, ormai, i soldi giustificano tutto? Davvero continuiamo a distruggere quel che ci circonda in nome di un dio denaro, che ci sta già ripagando con una rivolta della natura, della quale ci ostiniamo a non voler prendere atto?

zooplus.it


Inverni artici come quello scorso...terremoti e alluvioni...incendi...clima impazzito...tutto ci parla di un sovvertimento climatico, che lentamente sta frammentando il nostro bel pianeta blu, la terra che da che siamo apparsi ci ospita generosamente, senza chiedere nulla in cambio. 

Ma noi esseri umani da ospiti siamo diventati padroni, usurpatori e questo è lo scotto che paghiamo e che pagheranno, ancor di più, le generazioni a venire.

Siamo diventati bravissimi - edotti dai mass media - a parlare di emergenza, però, poi, a conti fatti sembra che proprio non ci rendiamo conto che abbiamo già superato questa fase, diretti verso un punto di non ritorno...

Per chi è di Roma la pineta è un'istituzione, una parte della nostra città, un immaginario collettivo di scampagnate e gite fuori porta, quando ancora le spiagge sono proibite per le temperature.

Ieri abbiamo perso, allora, un altro pezzetto della nostra storia, distrutta dalle fiamme, proprio come ai tempi di Nerone. Il tempo passa e l'uomo rimane lo stesso, anzi involve, schiacciato dalla sua stessa tracotante illusione di superiorità.

Speriamo che quest'estate abbia mostrato il suo lato peggiore fino ad ora e la storia finisca qui. Ma non ne sono troppo convinta...

Sabrina Rosa

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